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Lorenzo Rubino

La notte vista da Lorenzo Rubino di Circolo Magnolia e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017
Aggiornato il 20 ottobre 2017

Data di nascita

10 dicembre 1986 (37 anni)

Luogo di nascita

Milano

My name is Lorenzo Rubino but everybody calls me Rubi Rubacuori. Parlo tanto, suono meno di quanto vorrei, odio l’apericena, amo il Circolo Magnolia e mi piace pensare di avere una cosa in comune con David Bowie.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte?
Entrambi tardi.

Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Che la notte ci rende tutti uguali, perché a gruppi più o meno ampi, vogliamo tutti la
stessa cosa in quel momento: divertirci e ascoltare esattamente la musica di chi è sul palco davanti a noi. Volendo scendere più in profondità penso che tutti quanti noi vogliamo scacciare dalla mente tutto quello che ci succede di giorno.

Descrivi in una frase la notte di Milano.
Con pazienza e con fatica ce la stiamo facendo.

A fare cosa?
A trasformare la notte da un posto pericoloso e malfamato a un posto pieno di gente e sicuro, con un’offerta musicale (e non) variegata. Il giorno in cui tutti capiranno che una strada piena di gente di notte è un plus per la città saremo a cavallo.

La tua prima notte folle.
Come immagino per molti, la mia prima notte folle non posso raccontarla perché non ricordo
assolutamente nulla. Ho dei flash di bicchieri pieni, bicchieri vuoti, gente che
ride, io che rido, gente che ride, io che cerco un divano, gente che ride, il sole che sorge.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Molto spesso la mia serata parte da subito dopo il lavoro, non sono il tipo che torna a casa e si mette “in ghingheri” per fare serata. In sostanza è un aperitivo post lavoro, che diventa cena, che si trasforma in un cocktail da qualche parte, per poi essere davanti al locale dove sarei dovuto essere probabilmente una mezz’ora prima.

Balli ancora davanti allo specchio?
Ebbene sì, è probabilmente l’unico momento in cui lo faccio e lo faccio senza effettivamente pensarci, perché appena mi vedo mi rido in faccia da solo!

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
La vita è un party nel momento in cui capisci che i party aiutano a vivere (anche se il giorno dopo il risveglio non è sempre dei migliori). Senza i party non ci sarebbe la possibilità di conoscere le persone con cui vorresti passare momenti della tua vita.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Organizzare un concerto nel punto più trafficato della città più trafficata del mondo, così da bloccare tutto e “costringere” chiunque passi a guardarsi dei concerti per una giornata intera, ovviamente con una line up impossibile. Oppure ho sempre avuto come sogno quello di creare l’orchestra di musica classica con i migliori elementi al mondo, col migliore direttore d’orchestra al mondo e farla suonare in un posto praticamente irraggiungibile, tipo il Lago Baikal. Il tutto gratuito per chi abbia avuto il coraggio di raggiungere il luogo e ovviamente in streaming mondiale.

Cos’hai scoperto e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Ho scoperto come cambiano le persone con il passare delle ore, è una cosa a cui non avevo mai fatto caso perché io sono stato più volte “quelle persone”. Non so bene cosa sogno di scoprire e mi piace molto questa cosa, però giuro che appena lo scopro te lo dico.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
Tornare a casa con la città vuota, che dorme e vedi solo chi, come te, sta tornando a casa.

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
Una marea di persone! Tutti quelli con cui lavoro, alcune delle persone che ho avuto il piacere di veder suonare, molti amici che non vedevo da un po’. Non faccio elenchi perché non voglio dimenticare nessuno.

Ti sei mai innamorato di notte?
Di giorno almeno due o tre volte, di notte ad ogni battito di ciglia.

Instagram o facebook? Stories o status?
Instagram lo sto apprezzando sempre di più, ma preferisco ancora gli status e i post alle
stories.

Balli ancora davanti allo specchio?
Ebbene sì, è probabilmente l’unico momento in cui lo faccio e lo faccio senza
effettivamente pensarci, perché appena mi vedo mi rido in faccia da solo!

Che traccia metti quando ti prepari davanti allo specchio per andare a ballare?
Solo abbastanza banale, tendo a mettere il dj set di chi sto per andare a sentire, per preparare mente e corpo. Sopratutto mente.

La discoteca e il party più belli di sempre?
Così a mente sgombra, senza pensarci ti dico il Paradiso di Amsterdam. Il party: In Treatment del 20 dicembre del 2014, quella con Ada a tema RGB, perché la Cristalleria era un posto incredibile, perché l’alba dalle vetrate ti faceva pensare di essere in un altro mondo, perché era una vita che non
sentivo “Too Long” dei Daft Punk.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Per esperienza personale ti direi New York, perché è la prima città in cui sono stato dove
i concerti iniziano presto così da darti la possibilità di vivere tutta la notte facendo quanta più roba possibile e lì di roba da fare ce n’è fin troppa.

Dove vai di notte quando non vuoi vedere nessuno?
Se veramente non voglio vedere nessuno sto a casa, anche se poi spesso me ne pento.