Dopo la fantastica edizione scorsa, Live Arts Week porta per il secondo anno consecutivo il fulcro centrale del suo programma negli spazi dell’Ex Gam, modulandone gli ambienti – ne siamo certi – con la solita genialità. Se qualcuno ancora non l’avesse capito, la nuova e unica Settimana internazionale della performance (quella che prosegue nella “tradizione” del ’77 e che in tanti si sono affannati a commemorare più o meno banalmente) è proprio questa di Xing, la creatura cangiante, estetica ed estatica di Silvia Fanti e Daniele Gasparinetti nella quale trovano casa ogni anno un insieme eterogeneo di opere dal vivo che ruotano attorno a corpi, suoni e visioni. Live Arts Week ne rappresenta la massima espressione, un incrocio di personalità note e sconosciute in grado di raffigurare alcune tra le migliori espressioni del contemporaneo. Troviamo, ad esempio, il mitico e imperdibile Mark Fell, campione dell’attivismo musicale inglese del nuovo millennio che si muove nel vasto territorio del suono sintetico e della musica algoritmica e Hannah Sawtell, una marxist-millenial che presenta la sua techno-not-techno iper digitalizzata; la grande coreografa tedesca Antonia Baehr accompagnata da Latifa Laabissi in una “danza” completamente decostruita attraverso una prospettiva antropologica e queer e Leandro Nerefuh/Libidiunga Cardoso, personaggione brasiliano che porta in scena le sue varie identità travestendosi con costumi ispirate dalla tradizione vernacolare carioca; la danza esplosiva di David Wampach e l’apnea visiva e sonora di Rodrigo Sobarzo.
Non mancano anche quest’anno le incursioni in città, “un susseguirsi di infiltrazioni e sabotaggi”: al MAMbo con l’opera immateriale dell’estone Krõõt Juurak, ovvero un Bad Mood che pervade la sede e lo staff del museo; tra Localedue e la piazza antistante con NOPA, progetto minimale nato collaborazione tra Luciano Maggiore e Louie Rice; da TRIPLA con gli stessi fondatori della galleria Paolo Bufalini e Filippo Cecconi che in questo caso “performano” lo spazio; da P420 con l’artista visivo Julian Weber che presenta HighWay, una scultura animata e inquieta; alla Galleria De’ Foscherari con Liliana Moro, già lì con una mostra personale.
Infine, il gradito ritorno del mattissimo Goodiepal, che insieme alla sua nuova band (Goodiepal & Pals) abiterà per tre giorni il Padiglione Esprit Nouveau di Le Corbusier trasformandolo in una sorta di cripta magica dove chissà cosa diavolo succederà. Ché se non è imprevedibile non è Live Arts Week.
Geschrieben von Joe Teufel