E ora qualcosa di completamente diverso. Dimenticate le reunion fuori tempo massimo e le celebrazioni per i ventennali (ma ultimamente vanno bene anche i quindicinali), le polemichette da social network, gli indie rocker esausti già al secondo album e i cantautori della domenica. Adesso concentratevi. Magari sulla musica. Questa storia inizia circa 30 anni fa, in un club di Glasgow di nome Splash One (The 13th Floor Elevators, anyone?) e giunge integra fino a oggi attraverso un percorso naturalmente fatto di alti e bassi, ma senza alcuna forzatura. I Teenage Fanclub non erano tipi da pose da rockstar e successo mainstream (pur avendolo sfiorato) nel ’91, quando giravano in tour coi Nirvana, erano tra i gruppi del cuore di Kurt Cobain, l’America li adorava e la Creation di Alan McGee li aveva resi immortali con Bandwagonesque e non lo sono mai stati neanche dopo. Nessuna interruzione più o meno livorosa seguita da reunion, ma dieci album cadenzati – anche in seguito, qualcuno ancora memorabile – e progetti collaterali spesso meravigliosi (su tutti i Lightships di Gerard Love). Ai Fannies dobbiamo una delle eredità più preziose che i Novanta hanno lasciato all’indie rock: la possibilità di far incontrare il power pop e il gusto per la melodia dei Big Star con le distorsioni del grunge. Il fatto che da poco siano tornati con un nuovo singolo su Merge, Everything is Falling Apart su Merge Records, è solo uno dei motivi per cui bisognerà esserci assolutamente.
Geschrieben von Chiara Colli