Ma che bel frullato di musica, colori e immagini, queste Eclecta! Il duo femminile suggella e sigilla la terza edizione della rassegna New Echoes, giunta ormai a conclusione. L’ascolto (e l’imprescindibile visione) di questa originale coppia elvetica apre per il pubblico un labirinto di specchi, nel quale si rincorre un’estetica citazionista, imprevedibile e giocosa. Prendete le Cocorosie, cambiatele d’abito; poi sdoppiate Tune Yards e vedete che succede. Fate un bel salto indietro del tempo: un featuring con i brasiliani Cansei De Ser Sexy e una lezione di pathos, piano e voce, con Tori Amos. Uno stage con gli australiani Empire of The Sun, e uno con Rupaul, almeno per le ciglia finte. Pensate di aver finito? Andrina Bollinger e Marena Whitche, sperimentali, dinamiche e sfacciate, arriveranno anche a sfiorare la dolcezza onirica di Julia Holter, per poi travolgervi con l’eclettismo dei The Fiery Furnaces. Ritmo, colore, ritmo. E se volete una sorpresa vera le due talentuose tutto fare elvetiche destreggiandosi tra piano, chitarre, percussioni riescono anche a coverizzare il più swingante Tom Waits (“Hang on st. christopher”, provare per credere). Sotto ai lustrini c’è di più! Eclettiche certo, caleidoscopiche. Se New Echoes aveva l’obiettivo dichiarato di superare i confini e creare cortocircuiti tra i linguaggi più codificati, con le Eclecta non può che centrare in pieno l’obiettivo e finire in bellezza.
Geschrieben von Redazione Venezia