La storia è che Joe Lally torna a Washington, da Roma dove ha vissuto negli ultimi lustri, e riprende a provare con Brendan Canty, che per chi con i dischi dei Fugazi ha intrattenuto rapporti che andassero un minimo oltre la semplice conoscenza è una notizia paragonabile alla pace nel Mondo e alla fine dell’inquinamento atmosferico messe insieme; le prove vanno bene, prendono il chitarrista di area jazz Anthony Pirog ed ecco i Messthetics, il primo gruppo in cui suonano due Fugazi dallo scioglimento dei Fugazi. La sezione ritmica è quel che ha reso ogni loro disco il capolavoro irripetuto che è; il discorso parte da quel che “Instrument” aveva solamente accennato, di colpo è come se “The Argument” fosse uscito ieri e magari è la volta che MacKaye e Picciotto tornano a fare quel che sanno. Per adesso ci sono i Messthetics e di colpo il mondo diventa un po‘ migliore.
Geschrieben von Matteo Cortesi