Non solo arance rosse dalla terra di Sicilia, dunque (e non solo strascichi di lamenti pseudo-femministi e „passauai“, aggiungo io, e non faccio nomi), ma anche una bella storia raccontata a suon di black music e incalzanti ispirazioni da ritmi oltreoceano. Mario ha cominciato un po‘ come me, le prime note le ha apprese e cantate in chiesa. Poi vabbè, io oggi in chiesa ci torno solo per i matrimoni dei clienti, ma questa è un’altra storia. Il punto è il seguente: se vi dovete sposare scrivete alla redazione del giornale per avere il mio contatto; se invece siete stanchi dei lamenti della Consoli, andate a sentire il Biondi.