Ci sono delle stagioni in cui capita di ascoltare una formazione per parecchie volte di fila, incrociandola tra festival e date in città. Be‘, per me l’anno scorso è stato l’anno dei Nu Guinea, abbracciati a più riprese sotto cassa, a qualsiasi longitudine in Italia. E a ogni tappa ho visto aumentare il numero di persone che cantavano a menadito i brani del loro bellissimo album „Nuova Napoli“ e si esaltavano nei loro (dj)set quando partivano perle di Napoli-funk, scovate nei luoghi e dagli autori più impensabili – una decina di questi brani li ritrovate nella compilation „Napoli segreta“.

Tra un disco e l’altro, mi chiedevo se Lucio Aquilina e Massimo Di Lena sarebbero riusciti, prima o poi, a tradurre felicemente questo progetto (e questo fomento) in un live suonato da cima a fondo. Be‘, la risposta è arrivata immediata, già sul finire dello scorso anno: sì, assolutamente sì. Troppo inequivocabili le premesse del primo album realizzato insieme a Tony Allen („The Tony Allen Experiments“, 2016), troppo importante, illuminata e assetata di frequenze analogiche la visione di „Nuova Napoli“ perché potesse rimanere solo nei solchi di un vinile o potesse „fallire“ una volta portata sul palco. Starete completamente fore!