C’è una porta a Venezia, in Salizada Streta, nel sestiere Castello, che nasconde un gioiello di mattoni dai delicati fiori di sale e pregiate opere d’antiquariato e d’arte. Qui (siamo nella nuova sede dell’organizzazione culturale no-profit Zuecca Project Space nello Squero Castello) il moderno e l’antico, il passato e il futuro si fondono, dando vita alla mostra “Tropicalia – Architecture, Materials, Innovative Systems”. Cos’è Tropicalia? Sappiamo che Cédric Guérin, veterinario e filantropo francese, l’ha sognata, le ha dato un nome (l’ha chiamata bâtiment-paysage, edificio-paesaggio) e la realizzerà in Côte d’Opale (nel nord della Francia), aprendola al pubblico nel 2024: sarà la più grande serra tropicale a cupola singola del mondo.
Proprio la prima stanza dello Squero offre agli occhi del visitatore, attorniato da antichi mobili lignei, vasi, libri, quadri e una serie di video esplicativi, un lungo tavolo, che ripercorre la stesura del progetto di Tropicalia, portata a termine nel corso di dieci anni grazie alle sinergie dello studio d’architettura Coldefy (Lille) e di professionisti specializzati. La serra tropicale, vasta 20 mila metri quadrati e ampia 32 metri in altezza, è stata ideata per essere un vero e proprio paesaggio tropicale pulsante, non un semplice edificio, che si armonizza con l’ambiente circostante, già estremamente naturalistico, grazie alle sue forme organiche. All’interno vi si potranno trovare sia flora che fauna tropicali (anfibi, rettili, colibrì, farfalle, per ricordarne alcuni) a ricreare un ambiente esotico totalmente immersivo per il visitatore, che grazie a dei sentieri, potrà anche percorrere, in parte, la cupola parzialmente interrata. La temperatura all’interno dell’ambiente, di 28o, sarà mantenuta costante lungo tutto il corso dell’anno grazie al lavoro dell’edificio stesso, che lo rende totalmente autosufficiente e sostenibile. Infatti, la cupola si compone di diversi strati fra i quali si accumula il calore generato dalle radiazioni solari, assorbito dalla membrana in „etfe“ di cui lo strato più esterno si compone. La peculiarità del design è, inoltre, di permettere al calore in eccesso, accumulatosi nei mesi più caldi, di essere trasformato in acqua calda grazie ad un particolare sistema chiamato Terraotherm e ridistribuito poi sotto forma di energia alle zone vicine, così da generare un risparmio di 200.000 litri di combustibili fossili l’anno.
Proseguendo nella visita, si scopre una luminosa stanza, separata dal giardino interno da ampie vetrate simili a quelle di un comune giardino botanico, tanto da richiamare il design del grande plastico di Tropicalia, posto proprio al centro dello spazio. Quest’ultimo è circondato da ben 24 ampi pannelli verticali quasi invisibilmente appesi alle splendide travi a vista dell’alto soffitto, che presentano diversi rendering digitali e sezioni della cupola, così da illustrare dettagliatamente l’organizzazione interna dell’edificio-paesaggio. Oltre a costruzioni rocciose, ponti sospesi, piccoli stagni e una cascata di 25m, vi saranno anche degli edifici collaterali, adibiti a zone di ristoro, di studio, di conferenze e di workshop. Così, si comprende maggiormente la natura intrinseca del progetto, che non vuole soltanto proporre un’esperienza di carattere turistico, ma vuole essere uno spazio di crescita personale per coloro che vi si recano, godendo di un’esperienza totalizzante lontano dal caos della città e, allo stesso tempo, percependo concretamente la fragilità di ogni ecosistema del nostro pianeta. Infatti, uno degli obiettivi principali di Tropicalia è proprio quello di richiamare il più possibile giovani e bambini, coinvolgendoli in diverse esperienze educative in modo tale da offrir loro nuove prospettive da cui osservare la relazione tra essere umano e natura, così delicata e così in pericolo in questi ultimi decenni.
Tropicalia vuole, inoltre, proporre un modello di turismo sostenibile anche attraverso un’organizzazione eco-friendly degli spostamenti da e verso il sito, così da presentarsi come un modello di architettura completamente sostenibile da seguire e implementare su scala non solo nazionale, ma soprattutto internazionale.
Quest’ambizioso progetto è uno dei molti che lo studio ha ideato seguendo un’idea di architettura armonica e innovativa. Nell’ultima stanza dello Squero Castello, il salmastro profumo d’acqua di mare proveniente da un accesso al Canale di San Pietro e le spiegazioni degli architetti insieme a quelle di Cédric Guérin proiettate in fondo allo spazio accompagnano i visitatori tra 5 antichi tavoli di legno che presentano i plastici di altri 5 progetti dello studio Coldefy, che verranno realizzati tra il 2022 e il 2025: Wonder Building (Bagnolet, France), Fondation de Chine (Paris, France), MKNO – C40 (Bobigny, France), National Pulse memorial and Museum (Orlando, USA) e Echo (Lille, France). Diventa chiaro che tutti i progetti sono accomunati dal principale obiettivo di creare delle strutture che possano ripristinare l’ormai alterato equilibrio tra paesaggio naturale e urbanizzazione, dando vita, grazie a design sostenibili e non invasivi, a degli spazi di continuità tra i due ambienti e creando un impatto positivo a livello sociale, economico e ambientale.
La mostra “Tropicalia – Architecture, Materials, Innovative Systems” è una piacevole e coinvolgente poesia visiva, che offre un momento di pace e riflessione sul passato, sul presente e sul futuro, proprio come accadrà visitando Tropicalia.
Informazioni:
Dal 22 maggio al 21 novembre la mostra è visitabile dal martedì alla domenica secondo i seguenti orari: 10.00-13.00 / 14.00-18.00.
Evento collaterale ufficiale della 17. Mostra Internazionale d’Architettura della Biennale Venezia, curato da Alessandro Possati (Zuecca Projects, Venezia) e dall’Arch. Thomas Coldefy (Studio Coldefy, Lille).
Geschrieben von Jessica Pividori