C’è qualcosa nella musica di Michael Gira che mi rimanda a quei sinistri, penetranti dipinti di Alfred Kubin abitati da gelidi universi, in cui le forme si incuneano l’una nell’altra, i contorni sfumano e gli oggetti si fondono inseguendo il flusso ininterrotto delle visioni oniriche. Peculiare fu lo stile dell’artista austriaco, tanto quanto lo è il saper cantare la disgregazione dell’anima da cui il tormentato sessantenne newyorchese sa coglierne sostanza, saldandone idiosincrasie e tratteggi con suoni cavi e disarmonici. Album e live che consumano, anche per la loro mastodontica durata. “No dream, no sleep, no suffering. No pain, no now, no time, no hear”.
Insieme a lui stasera, in questo live site specific nel nuovo spazio che si chiamerà ARCA ricavato nella chiesa sconsacrata di San Barbaziano, il suo compagno di band Kristof Hahn, in scena con il suo solo per chitarra lap-steel orientato al drone, tra tempeste sonore e melodie eteree.
Geschrieben von Garbatella No Wave