Tre incontri a cura di Paola Cevenini e Fonoprint Records per raccontare Lucio Dalla, la nascita di due album simbolo della sua discografia e la sua relazione con Roberto Roversi. Ad ogni incontro suoneranno gli Zois, il gruppo prodotto da 42 Records che ha pubblicato Etilene per tutti, il disco con i testi inediti che Roversi aveva scritto per Dalla.
PROGRAMMA
5/7 – Bugie con Roberto Costa
19/7 – Etilene per tutti. Zois Dal vivo con Antonio Bagnoli (Pendragon)
26/7 – Henna con Beppe D’Onghia
Si inizia il 5 luglio con la presenza di Roberto Costa, musicista, produttore, a lungo al fianco di Lucio Dalla nella stesura dei suoi album.
In particolare, l’attenzione sarà focalizzata su Bugie, disco del 1986, che conquistò il Disco di Platino, registrato con una formazione d’eccezione, nella quale spiccavano i nomi di Ron ai cori, al pianoforte e alla chitarra acustica, del grande jazzista Franco d’Andrea al pianoforte, di Mauro Malavasi alla tromba, di Angela Baraldi e Gaetano Curreri ai cori e di Roberto Costa al basso e contrabbasso. Il disco si apre con una delle canzoni più belle di sempre del repertorio di Lucio Dalla, Se io fossi un angelo, scritta proprio insieme a Roberto Costa e si chiude con Navigando, scritta anche questa insieme a Costa, a Ron e a molti altri.
Il bassista ci racconterà la genesi del disco, i segreti della sua lavorazione in studio, il ‘dietro le quinte’.
Si prosegue il 19 luglio con il live degli Zois, la band bolognese che ha pubblicato di recente ‘Etilene per tutti’ (42 Records), che contiene una serie di canzoni con i testi inediti che il poeta Roberto Roversi aveva scritto per Lucio Dalla e che non furono mai utilizzati. Rimasti per decenni in una cartellina, riscoperti da Antonio Bagnoli, nipote e curatore dell’eredità artistica del poeta, sono stati affidati al gruppo, che li ha riletti in chiave contemporanea. Nella stessa sera Bagnoli presenterà questo lavoro, portandoci nel cuore dell’universo creativo di Roversi e del suo rapporto con il cantautore Lucio Dalla, dal quale sono nati tre dischi simbolo della musica d’autore italiana
Gran finale il 26 luglio con Beppe D’Onghia, che ricostruirà l’avventura creativa che portò alla realizzazione di Henna, album pubblicato nel 1993, disco del quale si è occupato sia della produzione che degli arrangiamenti. Un lavoro attualissimo nella sua denuncia della guerra, in particolare grazie alla canzone che dà il titolo all’album, con la sua celebre frase, Io credo che l’amore è l’amore che ci salverà Vedi io credo che l’amore è l’amore che ci salverà
Geschrieben von LR