Ci insegnano ad odiare gente lontana aldilà di una frontiera, che nemmeno conosciamo divisi per razza, divisi per bandiera, divisi per controllo, divisi dal potere gente lontana diversa da me sotto un altro regime per un migliore controllo nelle strade, nelle piazze, nei palazzi i bambini, madri a casa, operai tanti soldi, una casa, un lavoro tutti pazzi, tutti pazzi, tutti pazzi! Non è questa la mia vita, tutto questo non fa per me. Una guerra, una morte, grande corsa verso la morte tutti felici, tutti contenti, state morendo tutti pazzi, tutti pazzi, tutti morti.
Due testi che possono essere percepiti come un unico, perché in fondo lo sono. Per questo non ne indichiamo neanche la separazione. Le sopra citate Frontiere e Tutti Pazzi fanno parte della split tape Mucchio Selvaggio (1984), collaborazione tra Declino/Negazione considerata la pietra miliare del primo hard core italiano. Cassetta che è stata copiata e ricopiata facendo in poco tempo il giro del mondo definendo ancora oggi l’HC punk italico. A quarant’anni di distanza se ne celebra ancora l’esistenza con una rassegna al Docks di Parco Dora. Dal 9 al 13 Maggio verrà proposta la ristampa dello split Declino/Negazione e organizzati incontri, all’interno del laboratorio serigrafico Sericraft, con membri dei due gruppi. La rassegna vuole ripercorrere gli anni dell’hard core punk torinese, in particolare raccontandola con le immagini della mostra fotografica “Collezioni di Attimi”, curata da Michele ‘Barox’ D’Alessio. Le immagini originali sono tratte dall’ononimo libro firmato DeeMo e uscito per la colonna Split di Goodfellas Edizioni. Per questo consigliamo di prendersi mezz’ora di stacco e concentrarsi sull’album ascoltabile, prima del 9 Maggio, su YouTube. Cogliere le differenza tra il lato A e il lato B della cassetta. Capire quale dei due gruppi rappresenta il nostro spirito. Assorbire i testi. Sentire i messaggi di quegli anni di respingimento e rabbia. Vedere come non sono poi diversi da quelli attuali. Perché lo spirito punk ha cambiato forma e oggi si esprime sotto altre forme, con altri ritmi e altre tinte. Un abisso gli intercorre e quasi non lo riconosce. Ma il respingimento li lega inconfondibile. Nel rifiuto di tutto ciò che era e che oggi ancora è.
Primo Gennaio 1984 Torino.
Geschrieben von ABAC