Nino Gvilia è un personaggio immaginario, come quello di un libro, né più né meno. Stando a cenni biografici trovati in rete, è nata a Poti, vicino al lago di Paliastomi in Georgia, ma ha da sempre condotto una vita errante, raccontata nello pseudo film „Songwriting in times of a global crisis“.
Influenzata da folk e minimalismo, Nino Gvilia canta di foreste, corpi e materie che si amano in modi inconsueti. Fa uso di nastri magnetici, field recording, voci di filosofe, una serie di strumenti bizzarri dalla texture vintage e canoni corali domandandosi anacronisticamente se le canzoni folk possano ancora veicolare contenuti sentimentali e politici agendo sul nostro desiderio.
Con lei sul palco l’ensemble che ha lavorato alla realizzazione del doppio album Nicole / Overwhelmed by the Unexplained, uscito per Hive Mind Records (UK) lo scorso 8 marzo: i polistrumentisti Zevi Bordovach e Pietro Caramelli, tra harmonium, chitarre, tastiere ed elettronica, Giulia Pecora al violino e Clarissa Marino al violoncello.
Ingresso con tessera GADA (€5,00)
Geschrieben von LR