Sarà forse colpa di Masterchef, 4 Ristoranti e programmi affini, ma ormai tutti lo sappiamo a memoria: un buon piatto deve avere un equilibrio di sapori il più perfetto possibile. Cosa c’entra con la musica? Tutto. Prendete i Butcher Brown, per esempio. Groove insistenti, jazz, funk, hip hop, il tutto condito da un’attitudine garage-punk: nessun elemento fuori posto, tutto perfettamente amalgamato.
I fiati a volte si comportano da big band, il ritmo di basso-chitarra-batteria che non molla un centimetro, assoli da Blue Note: i Butcher Brown si inscrivono perfettamente nel solco del nu-jazz, da Kamaal Williams, agli Ezra Collective e via dicendo, in quella scena che ormai è quasi „mainstream“ (per fortuna, direi). .
Geschrieben von Domenico De Musso