Imperi. Sacralità e potere da Roma ai giorni nostri è il ciclo di incontri ispirati dal Cardinale Matteo Maria Zuppi e affidati al professor Ivano Dionigi.
Proprio nei mesi in cui il mondo, incredulo e impaurito, assiste a una svolta della storia dove le grandi potenze tentano di riscrivere l’ordine delle relazioni politiche, economiche, sociali e anche umane, appare più che mai necessario riflettere sulla sacralità, la simbologia e il potere degli Imperi da Roma ai giorni nostri.
Tre appuntamenti con le parole e i pensieri di Ivano Dionigi, Franco Cardini e Massimo Cacciari, accompagnati dalle letture di testi declamati dalle attrici Elena Radonicich, Elena Bucci e Paola De Crescenzo.
Primo evento con la lezione del classicista Ivano Dionigi il 13 maggio, dal titolo “Imperium senza fine. Da Roma a Bisanzio”. Nella civiltà europea si succedono, si incontrano e scontrano diverse idee di Impero che nascono e tramontano. Il professore partirà da quella originaria, quella di Roma. «L’impero di Roma – spiega – nasce nel segno di una duplice utopia: il ritorno dell’età dell’oro e la durata infinita. Sarà l’avvento del Cristianesimo da un lato a segnare la sua decadenza (476) e dall’altro a ispirare il nuovo impero di Bisanzio: la “seconda Roma”. In questo rinnovato impero non c’è separazione tra Dio e Cesare, ma coabitazione; anzi, Cesare è il rappresentante di Dio in terra. “Città terrena” e “città celeste” si identificano: un’alleanza ritenuta senza fine e invincibile, smentita dalla conquista di Bisanzio da parte dei turchi (1453)». Dionigi termina ponendo uno dei grandi interrogativi riguardo agli imperi: «Il modello è quello occidentale laico e secolarizzato oppure quello orientale, messianico e cesaropapista?».
Geschrieben von LR