Sabato 4 ottobre riapre Atelier Sì – hub di sperimentazione artistica e culturale in via San Vitale 69 a Bologna, con la direzione artistica di Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi – inaugurando il suo dodicesimo anno di programmazione pluriartistica con un Opening che introduce il programma 2025/26 Scheggia su scheggia.

L’immagine poetica che guida la programmazione nasce dal verso del poeta palestinese Mahmoud Darwish – «Non c’è terra su questa terra da quando il tempo attorno a me si è frammentato in scheggia su scheggia» – che diventa la traccia di un percorso che attraversa la frammentazione del presente per aprire varchi in cui è possibile creare. Nel testo/manifesto che accompagna il programma si legge: “ci sono necessarie le crepe, le scalfitture, le schegge. Atti di creazione che rispondono al sibilare mortifero dei proiettili e dei decreti aprendo spiragli, conficcandosi nella realtà, facendo nascere ambienti di pensiero in cui riunirsi attorno al valore della nostra umanità e delle nostre azioni”. È da questa necessità che prende forma la nuova programmazione del Sì: un anno di pratiche artistiche che generano comunità e pensieri vitali “tra i frammenti acuminati di un tempo esploso”.

L’OPENING

• Alle 19.00 Motus presenta Daemon, preludio al secondo atto del nuovo progetto sul mito di Frankenstein, che mette in scena la creatura senza storia né identità nel momento in cui l’amore si converte in odio e la rabbia si accende come gesto trasformativo e insorgente.
• Alle 20.00 e alle 20.30 la designer ed etnologa Anastasiya Vasylyk presenta Una melodia ucraina ancestrale, atto performativo sull’arte del ricamo come linguaggio simbolico e forza vitale di un’eredità popolare.
• Alle 21.00 Giovanni Onorato porta in scena A.L.D.E. non ho mai voluto essere qui, spettacolo-concerto dedicato al poeta Arduino Luca Degli Esposti, i cui quaderni diventano materia di un canto collettivo sulla poesia come unica realtà possibile.

Un biglietto unico (10–15 €) permetterà di assistere a tutti gli appuntamenti.