Xing presenta a Bologna, nella Palestra Saffi (Via Panzini 1), Scomodo, una performance della coreografa, performer e artista visiva Claudia Triozzi. L’evento è in collaborazione con Laminarie e il loro spazio DOM la cupola del Pilastro di Via Panzini 1/1, punto di incontro per il pubblico.
Precede il progetto la trasmissione del podcast di Radio Claudia online dal 30 ottobre su NEU Radio (neuradio.it).
Scomodo è la nuova creazione performativa, visiva e sonora di Claudia Triozzi. Bologna è l’ultima tappa di un percorso di ricerca sull’invecchiamento dei corpi e la terza età, fatto dalla coreografa in varie residenze in case di riposo e teatri in Francia. Dopo aver portato alla realizzazione della pièce coreografica Pour rien mais dans le bon sens / Per niente, ma in senso buono, presentata a Parigi nel 2024 nell’ambito del Festival Les Inaccoutumés e programmata dal Festival d’Automne, il percorso si è ora arricchito grazie alle nuove esperienze e testimonianze raccolte a Bologna lungo la serie di incontri e attività in collaborazione con un gruppo aperto di senior dai 60 anni in sù,chiamati a raccolta nella cupola del DOM, nel quartiere del Pilastro. A Bologna Triozzi ha coinvolto un corso di balli di gruppo, un poeta esperto di tai chi, le lavoratrici del ristorante Portapazienza, ha frequentato una casa residenza per anziani, parlato con un vecchio militante del PCI e la titolare di un negozio di dischi usati, ha fatto incontri agli orti, al centro commerciale, con chi scrive per il blog di quartiere e altro ancora.
Con Scomodo Claudia Triozzi presenta un linguaggio coreografico-performativo in cui virtuosismo e resistenza lasciano spazio alle potenzialità di corpi âgè, in genere lontani dalla scena, ed offre uno sguardo meno stereotipato anche sui luoghi creati per chi invecchia.In questo lavoro l’azione live dell’artista ha come contrappunto un ambiente audio-visivo, dove gli esercizi di movimento adattato che la coreografa ha sviluppato assieme ai partecipanti degli incontri laboratoriali, formano la partitura di una sequenza di gesti, coreografie e storie da condividere. L’obiettivo è generare forme di presenza “vacillanti” nell’intersezione tra spazio, suono, materia corporea e oggetti della vita quotidiana. Claudia Triozzi attinge ai concetti di ombra, riflesso ed eco. Insieme, questi elementi le permettono di esplorare le molteplici possibilità di portare in scena dei “corpi attraversati” che non conoscono le limitazioni dell’età, grazie ad un lavoro sullo spazio sonoro e le voci (incluse le dimenticanze, le ripetizioni, l’ecolalie…), e sull’immagine testimoniale video. Un racconto volutamente frammentato, dove le voci rivelano desideri.
Meeting point
DOM la cupola del Pilastro
Via Panzini 1/1 – Bologna
Geschrieben von LR