«Il suono come una materia in cui sprofondare, per forgiarne le caratteristiche fisiche e percettive: grana, spessore, porosità, luminosità, densità, elasticità». Per raccontare la musica di Alessandra Novaga potremmo dire che da chitarrista con formazione classica è arrivata a essere la prima (e unica) in Italia a cimentarsi nell’impresa folle dell’esecuzione integrale di The Book of Heads di John Zorn; potremmo ricordare che ha condiviso il palco con (tra gli altri) Elliott Sharp e Kid Millions, Lee Ranaldo e Andrea Centazzo, che ha composto – e continua a comporre – per il teatro e ha realizzato il più originale degli omaggi che troverete in giro di A Perfect Day di Lou Reed. Oppure potremmo partire dall‘inizio, dalle parole di Fausto Romitelli e dalla sua Trash TV Trance, dall’urgenza della sua chitarra elettrica che è divenuta l’urgenza stessa della Novaga: manipolare il suono come fosse una scultura, contaminarlo, esaltare le potenzialità – soprattutto quelle meno note – della chitarra. Interprete di una contemporanea inclusiva e aperta, piuttosto che arroccata in luoghi e consuetudini arcaici, Alessandra Novaga ha portato nella propria musica il concetto di performance, l’amore per James Ballard (tra le sue composizioni per il teatro) e quello per il cinema – con un album in arrivo per Setola di Maiale dedicato alle musiche dei film di Rainer Werner Fassbinder, Fassbinder Wunderkammer. Quello di stasera è un concerto dedicato a Movimenti Lunari, indagine sul suono e sulla sua continua evoluzione, che ha trovato (temporanea?) codificazione terrena in un lussuoso vinile per Blume uscito la scorsa primavera. Un album sull’inesorabilità delle forze naturali – reinterpretazioni di un brano di Sandro Mussida (In Memoria) e Francesco Gagliardi (Untitled, January) – dove la distanza tra ricordo e memoria sembra quella tra partitura grafica e interpretazione personale: una dimensione altra, un luogo spazioso dove far rientrare contrasti – il drone e il silenzio, la fisicità del suono e la rievocazione dello stesso attraverso le immagini. La sensazione di ascoltare qualcosa di contemporaneamente solenne e dissidente, che solo musicisti con una visione davvero fuori dall’ordinario sanno trasmettere.
Chiara Colli
Geschrieben von Salvatore Papa