Come l’amico René Lacoste, Frederick Perry, tennista tre volte vincitore a Wimbledon, creò negli anni trenta la linea di abbigliamento che porta il suo nome, considerata la migliore in fatto di polo dove da sempre è ricamata una corona d’alloro. Il marchio vede la sua popolarità aumentare proprio negli anni sessanta: l’immaginario è quello della cultura giovanile britannica con il movimento mod, gli skinhead e il brit pop in cui Fred Perry entra in contatto con la musica britannica di quel periodo, occupando un posto d’eccellenza nelle sottoculture per arrivare sino ai giorni nostri quando nel 2005 viene lanciata la piattaforma Subculture, un luogo dove esplorare il passato e introdurre il presente della musica inglese, fra icone del rock, musicisti e disc-jockey emergenti. Per il debutto di Subculture a Firenze Fred Perry ha scelto il dj-set di Carl Barât, libertino di giorno – storico chitarrista e co-frontman dei The Libertines insieme a Pete Doherty – e dj di notte, e Throwing Shade giovane speaker di radio NTS che miscela con disinvoltura elettronica made in UK, house, garage, ambient e ritmi world. Ad accompagnare gli inglesi, il trio italiano post-punk SOVIET SOVIET. Gli ingredienti giusti ci sono tutti, manca solo una Polo Fred Perry e diluisci il tutto con tanto whisky à la Carl Barât.
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Geschrieben von Elisa Miglionico