Un’economia alternativa a quella della grande distribuzione organizzata è ancora possibile. La prova è Camilla, il primo emporio italiano autogestito da quasi 400 soci dove i prodotti arrivano da fornitori selezionati in base alla sostenibilità delle produzioni. Ovvero: alta qualità a prezzi contenuti nel rispetto della giusta remunerazione di chi lavora nell‘agricoltura contadina, opposta per etica e impatto ambientale a quella industriale.
La cooperativa è nata dall’unione delle esperienze di Campi Aperti e del gruppo di acquisto solidale Alchemilla, due realtà che in questi anni hanno dato un enorme contributo alla formazione locale di una nuova coscienza alimentare.
Per partecipare (e quindi acquistare i prodotti dell’emporio) bisogna versare una quota di 125 euro annue (anche rateizzabili in 5 rate da 25 euro) e mettere a disposizione 3 ore al mese, perché i soci sono appunto proprietari, gestori e clienti e svolgono a rotazione tutte le attività che si svolgono normalmente in un supermercato.