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Centrale Fies è Hyperlocal

Formati performativi extra-large e ad alto voltaggio per il laboratorio culturale che guarda al futuro del teatro e delle arti visive, in sette corposi capitoli.

Geschrieben von Guendalina Piselli il 15 Juli 2020
Aggiornato il 14 Juni 2024

Iocose, Pointing at a New Planet.

Si moltiplicano in tutta Italia i festival culturali che resistono reinventandosi e assumendo nuove forme, oltre a quella del digitale. Centrale Fies , proprio quest’anno, festeggia i venti anni di attività all’interno dell’ex centrale elettrica di Dro e quaranta di programmazione di Drodesera Festival. Traguardi importanti per il panorama culturale nazionale e internazionale che hanno spinto gli organizzatori a ripensare l’evento one shot estivo in una serie di eventi annuali, alcuni già organizzati e programmati altri ancora da immaginare.

Hyperlocal, questo il titolo scelto da curatori Barbara Boninsegna e Filippo Andreatta, è pensato come una scrittura comune fra artisti, curatori, professionisti e spettatori che ogni weekend – dal 17 luglio all’8 agosto – si intrecci con la comunità. Una programmazione eccezionale, ma che non vuole essere d’emergenza: ogni lavoro all’interno del programma non è semplicemente una nuova versione dell’esistente, ma il frutto di uno sviluppo dell’opera che gli artisti hanno immaginato come coerente alla propria ricerca.

CollettivO CineticO

Tra gli artisti e le artiste confermati ad oggi Anagoor, Chiara Bersani, MK, Jacopo Jenna, Mali Weil, OHT, CollettivO CineticO and Alessandro Sciarroni, Giorgia Ohanesian Nardin, Marco D’Agostin, Sotterraneo, che lavoreranno attivamente ad una formula esplosa nel tempo, nelle discipline, nelle pratiche e nelle tematiche affrontate, in grado di vedere nell’arte e nella cultura un mezzo di allenamento collettivo al pensiero e all’azione. Ne è un esempio Cordata nuova opera creata per e con Centrale Fies da Chiara Bersani nata durante le giornate di lockdown d’inizio 2020 e che prende forma nei giorni di riapertura dei festival nel tentativo di appagare un desiderio: guardare il paesaggio insieme.

OHT – 19luglio1985 – photo MoniQue

Centrale Fies torna dunque ad accogliere operatori e operatrici culturali e pubblico. Lo fa fisicamente nei propri spazi con le performance che si svolgeranno negli spazi esterni della Centrale e con le mostre concepite negli spazi interni per ampliare la visione sul teatro e sulla performance, come la mostra collettiva Storia Notturna a cura di Simone Frangi e Denis Isaia con le opere di Mercedes Azpilicueta, Chiara Camoni, Darius-Robin Dolatyari-Dolatdoust, Francesco Fonassi, Luca Frei, Raffaela Naldi Rossano, Anna Perach, ma lo fa anche virtualmente in quello spazio etereo che è il web. È il caso di Inbtwn (www.inbtwn.it) rassegna a cura di Claudia D’Alonzo all’interno di XL e nuovo formato di Centrale Fies: uno spazio in trasformazione e cambia forma ad ogni tappa. Da giugno a ottobre 2020, il sito ospita opere native nel web o formati ripensati per esserlo, insieme a progetti che partono dal sito e invitano ad agire lo spazio, da quello dei corpi fisici alla sfera pubblica.

Elena Biserna

Il secondo contributo il 25 luglio sarà Ascoltare attraverso un dialogo radiofonico in costruzione tra Elena Biserna (ricercatrice e curatrice) e Anna Raimondo (ricercatrice e artista) da due città diverse (Marsiglia e Bruxelles) da intercettare assieme a Centrale Fies o sul sito di INBTWN – In Between con la regia di Radiovirus, la web radio di Macao. Dialogo che sarà disponibile in formato podcast dal 27 luglio al 12 settembre insieme ad alcuni esercizi e partiture di Elena Biserna e Anna Raimondo per un ascolto di genere che gli utenti/fruitori saranno invitati a performare.

Anna Raimondo

Si muove nello spazio del digitale anche Whispering Game progetto interamente online a cura di Alma Söderberg con la sound artist Sukitoa o Namau e la batterista, cantante, coreografa e performer Stina Fors.

Sukitoa o Nama

Entrambe impossibilitate a raggiungere Dro, sono state invitate ad iniziare una conversazione tra loro per approfondire i temi a loro comuni e le loro differenze attraverso testo, suono, immagine e immagine-in-movimento, condivisi sul sito di XL come un archivio nei giorni in cui avrebbero dovuto essere all’Alma’s Club di Centrale Fies.

Stina Fors

Al cambio di format corrisponde anche un cambio di immagini. XL si presenta al pubblico con una nuova identità visiva: un font, crasi di gothic e metal utilizzati da sempre nelle grafiche dell’art work space, scaricabile gratuitamente. Ancora una volta un elemento di condivisione e collettività per una programmazione che mai come quest’anno si mostra mutevole. Non resta che rimanere in ascolto, insieme, nel web e nel mondo fisico, per scoprirne i cambiamenti e i risvolti delle tappe future.