Era una delle migliori librerie di remainders di Bologna e non solo, tappa fissa per migliaia di pendolari grazie alla sua ubicazione strategica di fronte alla stazione (nella Galleria 2 Agosto 1980). Dopo quasi 26 anni la Libreria Pickwick ha chiuso i battenti e i suoi locali vuoti fanno oggi una grande tristezza. Specializzata soprattutto in libri d’arte e di saggistica spesso introvabili, era impossibile non fermarsi ogni volta alle sue bancarelle esterne ricche di volumi di tutti i tipi a prezzo scontato, fino a un quarto del prezzo di copertina.
«Ogni esperienza ha un ciclo – ci racconta uno dei titolari, Luciano Turrini – e a un certo punto arriva la sua fine. Siamo nati nel 1996 e nel corso della nostra vita abbiamo dovuto cambiare direzione 2/3 volte. Ma dal periodo del Covid purtroppo non ci siamo più ripresi. È vero che eravamo una libreria con i libri a prezzo scontato, ma il target era elevato perché eravamo specializzati in libri di saggistica e arte che costavano un bel po’. Ci reggevamo, quindi, su un pubblico molto qualificato che andava da Roma in su, persone che frequentavano seminari, convegni, mostre, e che venivano da noi per i nostri libri introvabili. Quel pubblico col Covid è scomparso e finito il Covid non è tornato come prima».
Per fortuna, però, non sarà un bar o un supermercato a prenderne stavolta il posto, ma un’altra libreria di catena, la Ubik, che si insedierà a fine novembre mantenendo il personale che già ci lavorava.
Tutti i libri della Pickwick sono, invece, ancora vendita su Amazon.
«Siamo alla fine felici – continua Luciano – di aver lasciato il testimone a un’altra libreria, seppur generica e non specializzata. Abbiamo comunque avuto grandi soddisfazioni da quest’attività . Di solito le librerie che vendono a prezzi scontati sono viste come ricettacoli di libri a fine vita che non si sa come vendere. Noi invece avevamo dato, credo, grande dignità a questo mercato, salvando un sacco di libri dal macero, attraverso un meticoloso lavoro di selezione e relazioni con le case editrici, sfruttando il mostruoso meccanismo editoriale del turn over e delle novità. In questo ambito abbiamo ricavato la nostra nicchia e clienti molto affezionati. E in questi anni ci siamo resi conto che ci sono persone che pur di avere libri importanti che non riescono a trovare rinunciano quasi a mangiare. Avevamo clienti che arrivavano anche con aria dimessa, che non erano persone ricche, ma facevano incetta di libri, ed erano contentissimi delle loro sporte piene di libri. Chissà magari un giorno riusciremo a ripartire in qualche altro posto».