«Io dico sempre: se uno ti sta antipatico, chiedimi quanto costa la sedia su cui sta seduto o il bicchiere da cui sta bevendo e io te li vendo». Parola di Massimo Somma, che tutti conoscono come „Mago“ («sono prestigiatore, figlio di prestigiatore, pronipote di prestigiatore. Il mio maestro Vito Lupo è stato il più giovane campione del mondo»). Una passione, quella per giochi di prestigio, che si somma a quella del riciclo estremo perché tutto possa avere una seconda, terza, quarta, quinta vita. Così anche per il Brexit di Strada Maggiore che dopo aver dato una bella scossa alle notti bolognesi, avrà la sua nuova possibilità in via della Grada 9/c con un nuovo nome: Renz.
«Abbiamo dovuto chiudere il Brexit perché siamo stati fermi 12 mesi su 14. I rimborsi erano pochissimi e avevamo 7 mesi di affitto arretrato. Mi chiederai: e come avete fatto a permettervi un posto addirittura più grande? Perché un nostro frequentatore, mentre lo aiutavo a portarsi via un mobile da salotto, mi ha detto: „Mago io non voglio che Bologna perda un posto del genere“, e ha deciso di aiutarci anticipandoci i soldi che servivano a garanzia dell’affitto di questo posto (un anno di cauzione)».
Renz sarà, quindi, una versione espansa del Brexit in un ex strip club di 250 mq tra piano terra e piano sotterraneo. La vetrina è stata realizzata con gli stencil da Andrea Renzini, uno dei motivi del nuovo nome: «Il Brexit ha reso sereno ciò che in realtà faceva paura. Passata la Brexit, abbiamo dovuto cambiare anche noi. Renz è una matrice attorno alla quale possiamo costruirci tante cose».
E proprio come al Brexit anche qui tutto è in vendita (ma proprio tutto): «Vogliamo togliere certezze ai nostri visitatori, fargli trovare un locale sempre diverso, per questo puoi portarti via quello che ti pare». Un densissimo bazar dell’usato in cui ogni angolo è ricoperto da roba di ogni tipo, dalle statuine dei santi a pezzi di lampadario recuperati da Murano, piante finte e pezzi di scenografie, poi libri, mobili, quadri, bizzarrìe e i capi scelti da Silvia Boschi, l’altra anima del locale. Ci sarà anche un mercatino musicale e una web radio, Radio Brexit.
«Questo è il terzo circolo che apro a Bologna in 12 anni. Avevo aperto lo Spazio Indue per fare attività circensi, 10 anni dopo il Brexit nato sulla memoria e gli oggetti ritrovati. Renz sarà un distillato di tutto questo in cui l’interesse per le performance si unisce all’ecologismo radicale».
L’apertura è prevista per il primo giugno, con orario che va dalle 10 del mattino a mezzanotte, ingresso con tessera Arci per i soci dell’associazione Gradassa, fondata da altre nove persone che insieme a Mago si occuperanno del Renz. Sopra bar e „bazar“, sotto club per 20 persone come quelli di una volta, aperto a qualsiasi tipo di proposta: «Il piano sotterraneo è lo spazio delle opportunità. Qui si potrà assistere a uno spettacolo di magia come nella Londra di un secolo fa, vedere un film in lingua giapponese alle 11 del mattino o un concerto, partecipare a una conferenza sui bitcoin, prendere lezioni di qualsiasi tipo. E poi c’è l’angolo dello stupidario dove sarà possibile farsi fare uno shampoo durante una performance o fare i pesi durante un concerto».