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Il 2017 raccontato in 15 dischi da Chris Angiolini

Il 22 e 23 dicembre a Ravenna si festeggia 'secondo tradizione' con Passatelli in Bronson. Il direttore artistico del club ci racconta il suo 2017 in 15 dischi (non esattamente 'tradizionali').

Geschrieben von La Redazione il 14 Dezember 2017
Aggiornato il 22 Dezember 2017

Bronson, Hana-Bi, Beaches Brew, Transmissions. Chris Angiolini è alla guida della ciurma illuminata che tutto l’anno rende la „provincia sana“ di Ravenna un centro attivissimo per la musica „alternativa“. Se da pochi giorni sono state annunciate le date della prossima edizione del festival che ci invidiano anche in California (dal 4 al 7 giugno 2018 non prendete impegni, il Beaches Brew è uno dei migliori festival che abbiamo in Italia), anche in inverno i ragazzi non si fanno mancare i festival coi nomi ironici – e il 22 e 23 dicembre anticipano le feste con Passatelli in Bronson. Il gioco di parole è presto spiegato. «L’idea è che Ravenna sotto le feste, essendo una città di provincia, sia un po‘ un luogo di ritorno, quindi abbiamo pensato di associare il piatto della nostra tradizione – i passatelli in brodo – a un programma musicale che per una volta è dedicato agli italiani». Non esattamente „tradizionale“, invece, la lista dei 15 dischi che hanno segnato il suo 2017: ce li racconta nelle prossime righe. Buona lettura e buon ascolto!


CHRIS ANGIOLINI:
Le classifiche di fine anno mi fan diventare matto. Passo tutto l’anno a comprare vinili, produrre dischi e concerti, andare ai festival, saccheggiare i banchetti e ad accumulare edizioni limitate, tutto per arrivare preparato a questo appuntamento, fiero e convinto di essermi fatto un quadro esauriente della situazione e di potermi così confrontare con le testate più autorevoli. E puntualmente mi accorgo di essermi avventurato ancora una volta per sentieri poco battuti. Il mio 2017 in musica è definito da alcuni tratti eloquenti, tra immaginari distopici, il forte ritorno agli Anni 80 – espresso principalmente dall’uso prepotente dei synth – e il ritorno del sax come evocatore di oscure atmosfere hard boiled (Love Theme).

Quello dei White Hills è il mio disco dell’anno, un concept in cui, meglio di chiunque altro, fanno propria la lezione dei vari Burroughs/Dick/Moore, rielaborando la pasta tipica del suono della Grande Mela che si trasforma progressivamente in quello di Gotham City o della L.A. di Blade Runner, mentre i Timber Timbre trascinano il loro sound in un ispirato crooning dark futuristico.

È l’anno del ritorno a Twin Peaks, musicalmente impreziosito dal misterioso colpo di fulmine tra David Lynch e Johnny Jewel, della ribollente mistura delle influenze più disparate riassemblate in chiave psych (King Gizzard & the Lizard Wizard su tutti), della materializzazione di sogni ipnagocici (Daniel O’Sullivan) e dal travolgente ritorno alla black music, tra avant r&b (Kelela), outer space (Shabazz Palaces) e ritmi africani (Sinkane).

I più classici sono già evergreen, siano asciutti come il Neil Young ritrovato di Hitchiker o pomposi e ridondanti come i The War On Drugs, mentre i paesaggi sonori rientrano prepotentemente come linguaggio privilegiato per descrivere il contemporaneo (Balmorhea).

Per finire, mi sono imbattuto in ogni genere di synth modulare tra circuiti configurati attraverso cavi multicolore, ma la cifra stilistica di Robert Aiki Aubrey Lowe è decisamente inarrivabile nell’evocare mondi altri attraverso meraviglia, paura e trascendenza.

E mentre gli Oxbow dopo anni di silenzio sfornano il loro capolavoro avvalendosi di nuovi elementi per esprimere la tensione costante tra struttura, melodie e dissonanze, gli Ulver, dal buio dei ghiacci norvegesi, riescono là dove i Depeche Mode hanno fallito.

1 – White Hills – Stop Mute Defeat (Thrill Jockey)
2 – King Gizzard and The Lizard Wizard – Flying Microtonal Banana (Heavenly Recordings)
3 – Shabazz Palaces – Quazarz: Born on a Gangster Star/ Quazarz vs. The Jealous Machines (Sub Pop)
4 – Timber Timbre – Sincerely, Future Pollution (City Slang Records)
5 – Ulver – The Assassination of Julius Caesar (House of Mythology)
6 – Neil Young – Hitchhiker (Reprise Records)
7 – Kelela – Take Me Apart (Warp)
8 – The War On Drugs – A Deeper Understand (Atlantic)
9 – Oxbow – Thin Black Duke (Hydreahead)
10 – Robert Aiki Aubrey Lowe – Two Orb Reel (More Than Human)
11 – Daniel O’Sullivan – Veld
12 – Balmorhea – Clear Language (Western Vynil)
13 – Johnny Jewel – Windswept (Italians Do It Better)
14 – Sinkane – Life and Livin‘ It (City Slang)
15 – Love Theme – Love Theme (Alter)