Dopo Helena Velena, fondatrice dell’Attack Punk Records, e il suo auspicio per una contestazione del concerto dei CCCP in Piazza Maggiore, arriva oggi – per altre ragioni – anche l‘appello all’autoriduzione del biglietto da parte del CUA – Collettivo Universitario Autonomo.
„La sera del 21 maggio – scrivono – verremo in piazza maggiore, in tante, e saremo felici di partecipare al grande concerto in maniera totalmente gratuita, come dovrebbe essere sempre„.
„Crediamo – spiegano – che sia inaccettabile che quei suoni, quei testi, vengano resi di nicchia chiedendo 50 euro di ingresso. Come poter pensare di dare un prezzo all’attraversamento di una piazza? Le recinzioni previste per il concerto del 21 maggio rappresentano un campanello d’allarme lampante di una tendenza più generale, e in questo modo crediamo che vadano affrontate. Da mesi le piazze e le strade del centro di Bologna sono lasciate in balia di camionette, volanti, jeep militari: pronte a limitare e perseguitare qualsiasi forma di espressione culturale, qualsiasi voglia di stare insieme. Non è più tollerabile un attacco così indiscriminato alla stessa possibilità di vita in questa città, una vita che non vogliamo sia ridotta alla misera sopravvivenza, allo sterile „produci, consuma, crepa“ che proprio la band postpunk di Reggio Emilia cantava nel lontano 1982. Vivere a Bologna per noi significa ben più dei lavori sfrutti a cui siamo costrette, ben più dei ritmi martellanti che in università ci soffocano, ben più delle case fatiscenti o inesistenti che cerchiamo disperatamente“.
Non è la prima volta che il CUA promuove azioni del genere, nel 2022 era già successo con la mostra a Palazzo Albergati che ospitava le opere di Jago, Bansky e Tvboy.