Venezia città sull’acqua, stato da mar in contrapposizione allo stato da terra. Al primo la storia ascrive i domini su terre lontane: i feudi di Corfù, il ducato di Candia (Creta), le colonie dalmate fino al gran ducato di Lemno, per un secolo avamposto verso lo stretto dei Dardanelli, il mar di Marmara e l’imperiale Costantinopoli. Sono vicende che risalgono a metà del millennio scorso: lontane nel tempo e nello spazio. La struttura dell’Arsenale, con i suoi 48 ettari, nel sestiere di Castello, è lì a ricordarci che dietro alla florida ricchezza commerciale, al potere naval-militare della Serenissima, vi fosse anche una vera e propria potenza „industriale“. E dove c’erano nei secoli passati navi da costruire, vele da tirare, alberi da issare, legni da levigare: oggi si prova a insediare il primo salone nautico veneziano dell’epoca moderna. „L’arte navale torna a Casa“ è il claim scelto per la manifestazione. Ben tornata: visita imprescindibile per chi ha un’ancora tatuata sull’avabraccio, oppure per chi ha una gassa d’amante sul bicipite. Si parte mercoledì e si finisce domenica. In mezzo un circo di grandi eventi, con spettacolo acrobatico delle frecce tricolori incluso. Non ci fosse già abbastanza „fumera“ sui cieli del leone. Strabuzziamo tutti assieme gli occhi allora, ricordando il glorioso passato e il presente che arranca a colpi di superlusso.
Yacht, super yacht, mega yacht, motori, allestimenti, navi militari. Sono 120 gli espositori presenti in Arsenale. Il gruppo Ferretti, ad esempio, un nome che fa godere ogni piccolo appassionato di nautica, presenterà la sua nuova barca Crn 106 e il Riva 90 Argo. In esposizione anche i prodotti di Monte Carlo Yachts, del Cantiere Navale Vittoria, il Cantiere Cranchi. Li citiamo perchè se cercate qualche video su youtube potete passare almeno un’oretta e sognare una vacanza „da suogno“. Non che con la barca a vela ci si annoi: sono coperti tutti i segmenti, comprese le imbarcazioni ibride, elettriche, tradizionali della laguna, natanti storici e militari. Il cacciatorpediniere Andrea Doria sarà ormeggiato in Riva dei Sette Martiri, l‘unità idroceanografica Aretusa all’interno dell’Arsenale, così come la Ponza (unità per il supporto dei fari e dei segnalamenti marittimi): tutte visitabili dal pubblico in orari mattutini e pomeridiani. L’operazione del Salone Nautico punta anche ad attirare l’attenzione dei collezionisti d’arte, a Venezia per la Biennale, verso questo settore. Tra le tanti chiavi di lettura a noi piace pensare che questa quattro giorni restituisca a tutti l’idea delle infinite possibilità di andar per mare e le altrettanto variegate opportunità di questo settore per la città di Venezia: non solo il nodo scorsoio delle grandi navi, titanici palazzoni itineranti che con l’illusione di arricchirla rischiano di farla affondare. Buon vento e mare calmo!
Il programma completo, con il solito corollario di eventi e mostre che nessuno farà in tempo a presenziare (ma non è che stiamo fare le cose un po‘ troppo in grande?) è scrollabilmente consultabile qui.
Biglietti 15 euro (ridotto a 5 domenica per i residenti), orari 10-19. Area accessibile da: Padiglione delle Navi (Fermata Actv e Alilaguna “Arsenale”), Arsenale Nord – Tesa 105 (Fermata Actv e „Alilaguna Bacini Arsenale Nord“), Giardino delle Vergini (Fermata Actv “San piero di Castello“).