Valutazione del vento è il sottotitolo della 34esima edizione di AngelicA, il festival dedicato alla musica internazionale contemporanea che ogni anno, nel suo momento maggio, fa dialogare con naturalezza mondi musicali anche molto differenti tra loro.
Il vento – afferma il direttore artistico Massimo Simonini – è quello „che attraversa gli spazi, che crea il proprio percorso, che tocca e mette in contatto elementi diversi, svelando l’invisibile, che toglie veli e mostra l’inaspettato, che spinge i velieri avventurosi, facendo affiorare ciò che è sommerso“.
Dal 2 al 30 maggio saranno 17 i concerti tra il Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo e – per un evento speciale – la Chiesa di Santa Maria della Pietà in un programma multi-musicale e corale che si avvale della collaborazione di diversi curatori tra musicologi, appassionati, compositori e musicisti.
„Parliamo di musica e vita, – continua Simonini – della loro stretta relazione, e di quanto queste si possano specchiare e riflettere, formare e deformare nell’accogliere il cambiamento e la creatività che è nell’aria, nella musica, e che si trova strada facendo“.
Si parte giovedì 2 maggio con un triplo set sulle note del compositore e contrabbassista Stefano Scodanibbio per omaggiare il suo rapporto col festival. Fino ai suoi ultimi giorni, Scodanibbio lavorò a una composizione che descrisse come “una voce che non ha voce” intitolata At last che contiene testi di Arthur Rimbaud, Jonathan Swift e Mariangela Gualtieri e che verrà eseguita in prima assoluta da Livia Rado con la speciale partecipazione della stessa Gualtieri. Nella seconda parte, l’omaggio sarà invece affidato al Quatuor Bozzini, tra i più importanti quartetti del mondo dedicati alla nuova musica.
Mercoledì 3 maggio uno degli appuntamenti più attesi: il ritorno di Roscoe Mitchell, sassofonista, flautista e compositore, nonché co-fondatore dell’AACM e dell’Art Ensemble of Chicago, che si esibirà insieme al percussionista Michele Rabbia. In apertura rhythmiChrome di Chris Brown, una performance per pianoforte virtuale e live electronics.
Da uno dei Paesi più amati da AngelicA, la Norvegia, arrivano invece la compositrice e sassofonista Signe Emmeluth, venerdì 6 maggio, con il progetto in prima italiana Banshee, e domenica 26 maggio, uno dei maggiori esponenti della scena contemporanea del Paese, Christian Wallumrød che aprirà la serata in solo, al pianoforte ed elettronica, con PianoKammer e, a seguire, si esibirà con il proprio ensemble con Amplify Many.
Due i set in programma per venerdì 10 maggio: quello con il duo formato da Jaap Blonk (voce, elettronica) e Terrie Ex (chitarra elettrica) – ovvero uno dei fondatori della band “anarco-punk” The Ex nel 1979 – che combinano l’imprevedibilità del Dada con l’energia del punk; e, in apertura, Leah Plave (violoncello) e Tiziano Teodori (live electronics).
Altra grande ospite in arrivo, sabato 11 maggio, è Dorothy Moskowitz, voce degli United States of America, autori di un unico omonimo LP nel ‘68 considerato una pietra miliare della psichedelia elettronica. Moskowitz sarà sul palco insieme a Francesco Paolo Paladino, nome storico della new wave italiana dei primi anni 80, per presentare Under and Endless Sky, album nato da una collaborazione a distanza tra i due che ha ricevuto recensioni entusiastiche. Su commissione di AngelicA, per la prima volta Moskowitz, Paladino e altri otto musicisti della scena sperimentale italiana si incontreranno fisicamente, per una residenza e concerto.
Sabato 18 maggio, invece, l’appuntamento speciale nella Chiesa di Santa Maria della Pietà dove il Dedalus Ensemble eseguirà in prima italiana tre composizioni di Brian Eno che hanno gettato le fondamenta della musica ambient – Discreet Music, Music for Airports e Thursday Afternoon – riarrangiate da Didier Aschour.
Sempre Dedalus, domenica 19 maggio, torna al San Leonardo con Notes pour les diapasons invisibles, lavoro del 2023 di Pierre-Yves Macé (che ha esordito per la Tzadik, etichetta discografica di John Zorn), scritto per sei strumentisti e canti di uccelli registrati.
A Bologna sarà dedicato poi l’audio-diario di Carl Michael von Hausswolff e Chandra Shukla, che dopo aver catturato materiale sonoro tra le strade, sabato 25 maggio comporranno dal vivo improvvisando una sorta di colonna sonora della città.
Anche quest’anno non mancheranno, inoltre, il Momento Saggio del Piccolo Coro Angelico martedì 14 maggio e il focus sul sud est asiatico venerdì 17 maggio, per la prima volta in Europa, con la compositrice e musicista balinese Ni Made Ayu Dwi Sattvitri.
Le ultime due serate del festival sono affidate a Julien Desprez, leader dell’acclamato trio “power rock” sperimentale Abacaxi: mercoledì 29 maggio con Ohm Orchestra, una prima assoluta,i n cui sarà accompagnato da una Angelica orchestrA formata da 9 chitarre elettriche tra docenti ed ex-studenti del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna; infine, giovedì 30 maggio con la performance ARC, con la quale Deprez estende ulteriormente la sua ricerca sulle relazioni tra suono, luce e spazio scenico.