Laurino è un cantautore e produttore veronese classe 1996. Nel 2020 si è fatto notare con la partecipazione a BMA showcase festival; nel 2021 si è trasferito a Bologna dove sta lavorando al suo primo album in collaborazione con Fonoprint Records e Garrincha Dischi. L’ultimo singolo che anticipa il disco si intitola Volume che parla del fragore delle parole quando sono troppe, usate male, e veicolate solamente dal sentimento della paura.
In attesa del suo LP ci siamo fatti raccontare attraverso le sue parole, foto e una playlist, il suo quartiere: la Barca.
“Sto alla Barca” è una cosa che mi piace dire sempre. Mi dà un po’ l’idea di essere in mezzo al mare che è effettivamente una metafora interessante di quando arrivai a Bologna più di un anno fa. Stavo cercando di lasciarmi alle spalle tante cose e di ricominciare, non volevo distruggere nulla di quello che avevo vissuto prima, volevo un posto in cui sentirmi meglio. Nient’altro. La Barca è bella, è un quartiere assolutamente ok. È spesso affollato da macchine e da gente che corre, ogni tanto mi perdo un po’ a guardare fuori dalla finestra della cucina immaginando che passa per la testa delle persone, cerco di capire quali sono le loro preoccupazioni della giornata o magari le loro gioie, dove stanno andando, di che parlano al telefono, ecc,… Sì insomma sono uno stalker quando vado a farmi un caffè in cucina.
Ho scritto diverse canzoni qua, è un posto che mi ispira in cui ho cercato un po’ di pace e un po’ di guerra. E direi che ho trovato tutto.