Anche quest’anno torna <pubbliCITTÀ>, la mostra di arte diffusa di Serendippo che attraversa strade e piazze bolognesi, spazi pubblici e privati. Il processo, iniziato nel 2008, tenta di stabilire un rapporto reciproco e capillare tra arte contemporanea e città, tra città e cittadini, tra spazi pubblici e privati, tra esterno ed interno.
Il titolo di quest’anno è ZOOM e comprende un manifesto di Serendippo (vedi qui sotto) e della sua visione di arte e il lavoro di una sola artista, Mariapaola Landini il cui focus è sul femminile. Femminile ripreso nel quotidiano, nel lavoro, negli attimi di pausa. Femminile che ha già fatto la storia fondata sulla rimozione dell’aggressività maschile. “In ogni donna che fotografo, in ogni gesto, sguardo, movimento o atteggiamento ritrovo un pezzo di me stessa. Se qualcuno mi chiedesse perché da tanti anni fotografo donne, risponderei che è per l’empatia che ognuna di loro mi suscita.“
Due i suoi interventi: donna così com’è (pensiline tper stazione centrale, ottagono via IV Novembre, via Rizzoli) e attraverso (pensiline tper di via indipendenza).
„ZOOM – scrive Serendippo – si pone in modo dialogico e critico nei confronti di molte pratiche artistiche contemporanee. L’arte sembra ormai anestetizzata dalle logiche del marketing, della comunicazione, dei meccanismi sociali, politici e economici. Sembra quasi che il contemporaneo non sia altro che la massima espressione di quello che Guy Debord definì nel 1967 “la società dello spettacolo”. Arte è diventata sinonimo di evento, di mostra, di spettacolo, di manifesto. L’arte, anche quella che si definisce atti- vista e antagonista, si sostanzia ormai dei principi che lubrificano l’ingranaggio economico dominante. In questo contesto ZOOM “mette fuori” semplici derive personali, flaneries istintive e scatti che dal 1980 ad oggi inquadrano la vita delle persone. Lungo le linee degli autobus, in stazione, in Piazza Maggiore, in autostazione e in via IV Novembre, si affacceranno ai passanti e ai cittadini fotografie che, grazie allo sguardo, all’emozione, alla reazione di chi le incontra, diventano attimi di vita„.