È quasi passato un mese dall’occupazione della Vivaia TFQ avvenuta l’8 aprile scorso in via della Certosa 35. Un ex vivaio dismesso trasformato in uno spazio transfemminista che in poco tempo ha organizzato decine di iniziative, dato una ripulita e ricevuto le simpatie di moltissime e moltissimi abitanti del quartiere, che hanno apprezzato la trasformazione positiva di uno spazio abbandonato da tempo.
Apprezzamento che però non ha evitato la denuncia – dopo nemmeno una settimana – del proprietario privato dello stabile, seguita da una dichiarazione senza mezzi termini del questore Isabella Fusiello che aveva annunciato: „chiederemo all’autorità giudiziaria il decreto di sgombero e quindi noi immediatamente daremo atto a quel decreto“.
La palazzina fa parte, infatti, di un’operazione di perequazione urbanistica messa in atto dal Comune nel 2019 quando la società EDILBO cedette all’Amministrazione l’area verde dell’ex vivaio Gabrielli posta tra le vie della Certosa e delle Tofane a fronte del permesso per la società di costruire “nel lotto contiguo di proprietà della medesima e l’eventuale incremento volumetrico del 10%” per “abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere“.
I residenti e le residenti del quartiere però non ci stanno e hanno formato un comitato – Viva la Vivaia – per dire no allo sgombero che sembra ormai imminente e lanciato una petizione che ha raccolto quasi novecento firme.
„Chiediamo alla proprietà e al Comune di Bologna – scrivono – un dialogo sul futuro dello spazio includendo i residenti sulle scelte che riguardano la destinazione d’uso dell’ex vivaio Gabrielli. In questi giorni abbiamo iniziato a frequentare questo spazio e abbiamo potuto vedere quanto sia positiva la presenza di un’area attiva a livello culturale e sociale. Questa occupazione ha messo in luce la presenza di uno spazio verde non vissuto dalla comunità perché abbandonato. La presenza del collettivo della VIVAIA TFQ valorizza e dona un orizzonte di possibilità, a questo spazio, diverso dalla cementificazione. Noi cittadine e cittadini del quartiere Porto Saragozza – continuano – abbiamo costituito il comitato „Viva la Civaia“ ed esprimiamo preoccupazione per il possibile sgombero dello spazio Vivaia TFQ in via della Certosa 35 che quotidianamente frequentiamo e che è stato restituito al quartiere dando vita a un luogo abbandonato da anni. In pochissimi giorni abbiamo raccolto 900 firme contro lo sgombero, chiediamo quindi un coinvolgimento dell’istituzione comunale nel favorire tempestivamente un dialogo tra le parti“.