Ventitré associazioni di Bologna tra le quali Arci, Cassero LGBT, Legambiente, Libera e WWF Bologna con la capofila Salvaiciclisti Bologna hanno lanciato oggi una petizione per far diventare Bologna una città a 30 km/h. L’obiettivo è consegnare 10.000 firme al nuovo Sindaco ed estendere il nuovo limite di velocità a tutte le strade, tranne ai viali e agli assi di scorrimento principali che resterebbero a 50 km/h.
Tra gli argomenti a favore: andare a 30 km/h fa arrivare prima, con meno morti, inquinamento, stress e rumore.
„Le città a 30 km/h – spiega Simona Larghetti di Salvaiciclisti – sono già una realtà in Francia, Spagna, Belgio, Austria, Svizzera, Olanda, Finlandia… E ovunque stanno portando subito ottimi risultati: prima di tutto, un drastico calo nel numero delle vittime e dei feriti. Ricordiamo che solo a Bologna ogni anno ci sono 20 morti e 2600 feriti in strada. Una strage evitabile. Ma i vantaggi di una città30 sono tantissimi e, soprattutto, non ci sono controindicazioni. La nostra campagna si basa su dati e statistiche, il cui responso è chiaro: la città30 funziona, e molto bene: meno traffico, meno inquinamento, meno rumore, meno stress, più ciclisti, più sicurezza, aumento dei valori immobiliari„.
„Chi pensa – continua – che sia una misura punitiva per gli automobilisti non sa quello che dice: nei Paesi dov’è in vigore, la città30 ha un altissimo gradimento anche fra chi va in auto. Il motivo è semplice: ci sono meno code e meno multe, il traffico è più fluido, lo stress cala e i tempi di percorrenza sono rispettati. Tutto questo grazie a piccoli adeguamenti stradali, a un maggior uso dei mezzi pubblici e delle bici, a un’educazione dei cittadini all’uso condiviso degli spazi pubblici”.
La petizione si può firmare sul sito https://bologna30.it/ dove, oltre a tutti gli approfondimenti sul tema, sono elencate anche una serie di FAQ per chiarire ogni dubbio e/o pregiudizio.