LE TERME
Che sia merito di Fellini e di Otto e mezzo o di vostro nonno, anche lui fan sfegatato (pardon) delle acque benevole della bassa Toscana, probabilmente il nome di Chianciano Terme non vi sarà nuovo. Ma in tutta la zona della Valdichiana la concentrazione di località termali è altissima: sorgenti sparse dalle proprietà depurative e benefiche per l’apparato respiratorio, terapie „tradizionali“ per intenderci, ma pure centri benessere e terme libere. Un giro da queste parti, insomma, non è consigliato solo se siete over 60 e prediligete la pensione completa. Ma andiamo per ordine.
A pochi chilomentri da Chiusi, fra alberghi vintage e verde a perdita d’occhio, Chianciano è ancora (più o meno fin dai tempi degli Etruschi) un riferimento a livello nazionale per le cure termali, grazie alle sue sorgenti Santa, Fucoli e Sillene. Nei pressi del parco termale secolare dell’Acqua Santa in piazza Martiri Perugini, trovate sia le piscine termali interne ed esterne di Theia sia i trattamenti di lusso delle Terme Sensoriali. Anche un giro tra i saliscendi (etilici) stilossissimi di Montepulciano può essere abbinato a un bagno di salute alle Terme in località S. Albino, dove vengono utilizzate sia le proprietà terapeutiche delle acque sulfuree ma sono pure presenti docce svedesi, massaggi e una lunga lista di cure per il corpo (allo spirito ci si penserà poi, in serata).
Se invece al lusso preferite la natura e un’alternativa economica, eccovi le terme libere. Ovviamente quelle di Bagno Vignoni, il borgo stupefacente rimasto più o meno intatto dal Medioevo, sfiorato dalla via Francigena (il percorso principale seguito nell’antichità dai pellegrini che si recavano a Roma), divenuto ancora più celebre con Al lupo al lupo e oggi paradiso pressoché incontaminato della Val D’Orcia. La vasca rettangolare nella Piazza delle Sorgenti da anni non è più balneabile – ma non sarebbe certo un sacrificio starsene comunque lì, impalati, a rimirarla per ore; in ogni caso, potreste rifarvi con un bagno all’aperto nella vasca scavata ai piedi della parete di rocce calcaree, sotto il parco dei mulini, circondati da macchia mediterranea e un paesaggio pressoché incontaminato (l’area è raggiungibile salendo verso il borgo, dopo aver deviato dalla Strada Cassia, prendendo la seconda strada a sinistra che conduce verso una radura dove si può parcheggiare).
Sempre in Val d’Orcia, i Bagni San Filippo sono uno dei luoghi più spettacolari per le terme libere: il fosso bianco, bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche di acqua calda nel mezzo di un verde bosco rigoglioso. Un percorso pedonale conduce alla balena bianca – una cascata così chiamata per la somiglianza con la bocca di una balena, la formazione calcarea più suggestiva del Fosso Bianco.
Se poi, al giro in Val d’Orcia preferite una perlustrazione a sud di Chiusi, magari passando per la piccola e chiccosissima Cetona, troverete le sorgenti termali di San Casciano dei Bagni (che invero ospita – come del resto pure Bagno Vignoni – anche centri termali prestigiosi, tra i più belli d’Italia). I bagni liberi di San Casciano, costituiti da vasche che risalgono ancora all’epoca romana e raggiungibili a piedi dal centro del paese, si trovano ai piedi del colle che racchiude il borgo medioevale: tre le vasche termali, ma di cui solo una accessibile, riconoscibile dalla caratteristica forma triangolare della sua vasca principale. Un’overdose di idratazione e relax per arrivare carichissimi ai concerti (e ai pici) della sera, al Lars Rock.