Nel trentennale della sua morte, le città di Reggio Emilia, Modena e Parma dedicano a Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992), una ricca programmazione di eventi dal titolo emblematico Vedere Oltre.
Un grande interprete e innovatore del linguaggio fotografico a colori, che si autodefinì „un ragazzino seduto su un muretto che cattura la vita che gli passa di fronte“ e che per realizzare la sua opera ha attinto trasversalmente dall’architettura, dalla lettura, dal cinema e dalle canzoni grazie alle collaborazioni con Aldo Rossi, Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati e Lucio Dalla, rendendo la banalità quotidiana in emozioni in immagini coinvolgenti.
Si parte con tre esposizioni che aprono le porte delle collezioni custodite negli spazi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, di FMAV- Fondazione Modena Arti Visive a Modena, dello CSAC dell’Università di Parma e con il neonato Premio Ghirri per la Giovane Fotografia Italiana durante il Festival Fotografia Europea.
In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive
Palazzo dei Musei – Reggio Emilia
29 aprile 2022 – 8 gennaio 2023
Luigi Ghirri nelle collezioni di FMAV – Fondazione Modena Arti Visive
Modena
16 settembre – 16 ottobre 2022
Fu a Modena che Ghirri inaugurò nel 1972 la sua prima mostra. Oggi la città rivive il talento di questo maestro con un’esposizione che parte dalle fotografie presenti nelle collezioni gestite da FMAV affiancate da immagini e pubblicazioni riguardanti il seminale rapporto di Ghirri con gli artisti concettuali modenesi.
La serie di “Colazione sull’erba”, presentata nelle sale ex Sip di Piazza Grande nel 1975, sarà il punto di partenza per esporre cataloghi e documenti che raccontano il suo ruolo di animatore delle attività sulla fotografia alla Galleria Civica. L’esposizione si concluderà con alcune fotografie di paesaggio e architettura degli anni Ottanta, tra cui quelle della celebre serie Versailles.
Luigi Ghirri e Parma
CSAC – Parma
autunno 2022
Il rapporto di Luigi Ghirri con Parma, iniziato agli esordi della sua vicenda, è stato prima di tutto rapporto con l’Università, con il CSAC fondato da Arturo Carlo Quintavalle, con Massimo Mussini, con quell’istituzione che ebbe il grande fotografo come interlocutore d’eccellenza, non solo per la donazione di quasi 2000 stampe che fanno del CSAC la maggiore raccolta di sue fotografie vintage. La città ospiterà quindi una serie di incontri e giornate di studio a carattere pubblico che vedranno studiosi, artisti, scrittori, riflettere sull’opera ghirriana e sul grande impatto che questa ebbe sulla cultura, non solo visiva, del secondo Novecento. Con i materiali conservati negli archivi CSAC sarà allestita una mostra e pubblicato un volume, che restituiscono l’intenso e complesso rapporto di Luigi Ghirri con l’Università di Parma e con la generazione di autori che nel corso degli anni Settanta definirono con lui una nuova fotografia di paesaggio: il modello della foto di Walker Evans, la definizione di un approccio differente alla Storia della fotografia, gli autori della sua generazione che tra ricerca concettuale e riflessione sui media inventarono un “nuovo vedere”.