Non un locale, ma uno studio di lavoro che saltuariamente si trasforma in stage per artiste e artisti che lavorano sulla ricerca musicale e visiva. Il nome è Grabinski Point, che mescola la via bolognese dello spazio dedicata a Giuseppe Grabinski – al civico 2/G – e il film di Antonioni Zabrinskie Point. Un ambiente adatto a chi vuole immergersi nella musica in totale concentrazione.

L’idea è di intercettare artisti e ariste che sono in giro in Italia, ma anche dare spazio a bolognesi che lavorano sulla ricerca.

Dopo il primo live del 5 gennaio con con IOMOON, duo composto da Ruth Goller ed Emanuele Maniscalco, il 9 febbraio sarà la volta di Theresa Wong, violoncellista americana nel frattempo in residenza a Venezia.

Tutto sarà su prenotazione, perché la capienza è limitata.