Il 25 aprile si avvicina e come ogni anno il clima si scalda. Al centro della questione c’è sempre la grande festa di Pratello R’esiste, la più partecipata e sentita della città che però da molti anni subisce attacchi perché secondo alcune e alcuni genererebbe „degrado“.
Stavolta il casus belli riguarda la decisione del Comune di organizzare un evento in Piazza San Francesco proprio il 25 aprile, piazza non inclusa nel programma della festa da diversi anni che però è sempre stata al centro delle attenzioni tra transenne, presidi delle forze dell’ordine ecc.
„Poche settimane fa – scrive Pratello R’Esiste – il Comune ci comunica che quest’anno, per il 25 Aprile, ha deciso di organizzare un evento in Piazza San Francesco. Ce lo comunica dando la cosa per fatta, perché collaborare è Bologna, partecipare è Bologna, i laboratori di idee proliferano, il Sindaco va nei quartieri ma nessuno prende in considerazione l’ipotesi di confrontarsi con chi da 15 anni organizza una delle feste più partecipate e importanti della città. È già tutto deciso. Un evento di „alto profilo culturale“, con lo scopo di avere una gestione della piazza che eviti il degrado degli altri anni, le pisciate, l’abusivismo. Per tutto il giorno, fino alle 23,00, ci saranno eventi non meglio precisati a „basso impatto acustico“. In virtù di questo ci viene chiesto di terminare le nostre attività alle 15,00. […] Organizzare sulla piazza un evento a ridosso di quello che succede nei nostri spazi, con il rischio (o la volontà?) che le due cose siano confuse, si mescolino l’una nell’altra, quasi a voler suggerire una comunione d’intenti, un ingresso istituzionale in Pratello R’Esiste… è altra cosa. […] Mentre facciamo di tutto per aumentare gli spazi per le persone loro ci chiudono la piazza, tutta, e con essa vie di deflusso imprescindibili. E‘ stato fatto presente a più riprese davanti a esponenti e tecnici di Comune, Questura, Polizia Locale e Digos. Basterebbe consentire il passaggio sulla strada che circonda la piazza e limitare lo spazio dell’evento al sagrato, ma niente. Ci sembra solo una questione di normale buon senso, che chiunque conosca la festa può capire, niente di niente“.
Insomma l’accusa è chiara e poi esplicitata più in fondo: il Comune starebbe tentando di mettere il cappello su una festa che rifiuta qualsiasi tipo di ingerenza esterna e che si è sempre basata sull’autogestione, evitando le passerelle di politici e affaristi.
„La festa la faremo, gli orari non cambieranno e ci è stato garantito che non vi sarà alcun intervento politico o istituzionale.[…] Magari chi lo sa – continuano -, l’anno prossimo chiederanno veramente un nostro pezzetto di strada, perché no? Si collabora, che vuoi che sia. Noi la festa la faremo, ma non arretreremo di un millimetro. Non accetteremo di farci mettere un cappello in testa, di essere normalizzati dalle politiche comunali per diventare l’ennesima bellissima esperienza trasformata in un’inutile brutta copia di se stessa. […] La città che hanno in mente non è Bologna, che è sempre stata vita, sogno, lotta e festa. Il 25 Aprile il Pratello resisterà anche al tipo di città che vogliono e sarà come sempre spazio di vera condivisione, di vero rispetto, di vera pace“.