Mutare forma restando connessi al presente: una sfida dettata dalla pandemia e raccolta prima di tutti tra i festival italiani da Santarcangelo travolto dagli eventi proprio nell’anno del suo cinquantennale. Con lo spirito immaginante che li contraddistingue, i Motus, al timone nella tempesta, hanno avviato sin dal principio una profonda riflessione sul rapporto tra un’istituzione culturale come il festival e un mondo profondamente cambiato costruendo pezzo dopo pezzo un‘edizione d’emergenza in due atti: quello di luglio scorso e il prossimo che si svolgerà dall’8 al 18 luglio 2021. „Chi pensa – scrivevano – che un festival sia un orpello o lusso o puro intrattenimento non necessario in tempi di crisi, commette un errore immane, verso sé stesso e verso le generazioni a venire“. Con tenacia arriva quindi questo secondo e conclusivo capitolo di un anniversario che sarà impossibile dimenticare e che porterà inevitabilmente a un nuovo livello il legame tra arte e dimensione pubblica. Prendendo spunto dalle suggestioni di Donna Haraway, dai romanzi della scrittrice nigeriana Nnedi Okorafor e da molte altre letture fantascientifiche questo – affermano i Motus – sarà un festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne; un festival che torna finalmente a guardare alla dimensione internazionale generando contaminazioni benefiche e processi partecipativi, invadendo gli spazi pubblici, dalla piazza al paesaggio naturale.
In attesa di saperne di più sulle norme che regoleranno gli eventi culturali, il programma ha già una sua solida base articolata in capitoli tematici.
Alle artiste e artisti provenienti perlopiù da America Latina, Africa e Asia è dedicata la sezione BESTIARI FANTASTICI: l’artista taiwanese Betty Apple (che ha anche realizzato il visual di questa edizione), la regista e drammaturga cilena Manuela Infante in collaborazione con Michael De Cock e il KVS di Bruxelles; la coreografa e ricercatrice messicana Amanda Piña; la performer brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha; l’artista ghanese transgender Va-Bene Elikem Fiatsi; la giovane coreografa Barbara Berti; la performer olandese originaria del Suriname Cherish Menzo e dalla Grecia la coreografa Lenio Kaklea. Torna al Festival Ermanna Montanari / Teatro delle Albe, con il pittore e illustratore Stefano Ricci e il compositore e contrabbassista Daniele Roccato.
INTERZONE riguarda invece quei progetti che ibridano forme e codici differenti generando opere eclettiche e irregolari come i progetti di Romeo Castellucci musicato da Scott Gibbons, un’anteprima di El Conde de Torrefiel, il collettivo Industria Indipendente con l’artista e regista Rä Di Martino, la cineasta francese Marie Losier e il musicista tedesco Felix Kubin. Nella cornice delle celebrazioni per il centenario della nascita di Fellini, Deflorian / Tagliarini presenteranno a Rimini un’anteprima del lavoro con il cineasta Jacopo Quadri; per i 30 anni di Mutonia, il collettivo belga GHOST preparerà un’azione site-specific in collaborazione con la Mutoid Waste Company. Completano questa programmazione ibrida i film-maker Zapruder, il gruppo Muta Imago e dalla Svizzera Simon Senn. Il cinema diventerà nomadico e performativo grazie alla collaborazione con Cinema du Desert, un camion dotato di un impianto fotovoltaico che inviterà a esplorare location inusuali e remote, a stretto contatto con la natura, tema che insieme alla sostenibilità sarà anche al centro della programmazione.
Essendo saltato in inverno, l’atto intermedio Winter Is Coming dedicato alle giovani generazioni viene in qualche modo recuperato con la sezione BEING ANYWHERE che ospita Emilia Verginelli, Anna Serlenga & Rabii Brahim / Corps Citoyen; Selamawit Biruk, Paola Stella Minni / Konstantinos Rizos, Gloria Dorliguzzo, Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri, Nova Melancholia, Madalena Reversa, ANKKH, Leonardo Schifino, Call Monica, Panakj Tiwari. A questi si aggiungono la performer Muna Mussie, in un lavoro condiviso con il giovane adolescente eritreo Filmon, e il progetto Incroci che coinvolge 50 ragazze e ragazzi migranti, rifugiati e richiedenti asilo, in prima nazionale in un percorso di rete tra Teatro Magro, Cooperativa Sociale di Mantova, l’Associazione Babel Crew di Palermo e l’Associazione Asinistas di Roma.
I processi di partecipazione che coinvolgono cittadini e comunità faranno parte delle NUOVE ALLEANZE con il nuovo progetto site-specific di Bluemotion / Fanny & Alexander (in collaborazione con Tempo Reale) e Mara Oscar Cassiani, con la tappa conclusiva di Be Water, My Friends.
H24 Accaventiquattro è invece il programma per gli spazi pubblici come il Parco Baden-Powell, trasformato in un teatro a cielo aperto con spettacoli inattesi a ogni ora del giorno e delle notte. H24 sarà inaugurato da un rituale, condiviso con Live Arts Week di Bologna, del musicista Enrico Malatesta e della coreografa Cristina Kristal Rizzo. Spazi di intersezione saranno dedicati anche alla sperimentazione musicale con un calendario di concerti curati da Christopher Angiolini, direttore artistico di Bronson Produzioni. Piazza Ganganelli sarà dedicata in parte al Liscio, in omaggio alla recente scomparsa di Raoul Casadei. Sempre in piazza i laboratori condotti da Teatro Patalò, la non-scuola del Teatro delle Albe e il workshop per bambine e bambini sulla costruzioni di strumenti musicali a partire da materiali riciclati a cura di Rocco Papia. Presente anche Usmaradio / Roberto Paci Dalò con il progetto radiofonico KIN, mentre è ancora in definizione un esteso programma di incontri pubblici di approfondimento.
Infine HTBT How To Be Together è un progetto di formazione e ricerca (curato da Chiara Organtini) che comporterà la realizzazione di un villaggio temporaneo ecosostenibile che ospiterà per la durata del Festival un gruppo di circa 50 artiste e artisti da tutta Europa che parteciperanno a 5 laboratori curati da Jozef Wouters e Bart Van den Eynde, Lotte van den Berg/Building Conversation, Riccardo Benassi, Ingri Fiksdal e Valentina Pagliariani.
Ulteriori info su www.santarcangelofestival.com