Una vasta operazione della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di 16 persone e al sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro tra Italia e Germania. Al centro delle indagini, il riciclaggio di proventi della criminalità organizzata attraverso attività commerciali nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento.
Tra gli arrestati spicca il nome di Omar Mohamed, imprenditore bolognese, a cui sono state sequestrate diverse società attive in città. Tra queste, Mangiasemplice srl, Sforno srl, Food Italy srl e Crudo srl, oltre a diversi locali noti tra cui la pizzeria Pizzartist nel Parco DLF e i ristoranti Sforno e Crudo in via San Mamolo. Sotto sequestro anche la sua quota del 33% della società Gioka, che gestisce i campi da beach volley al Parco del Dopolavoro Ferroviario (Dlf).
Secondo le indagini, Mohamed avrebbe ottenuto finanziamenti sospetti da soggetti legati a consorterie camorristiche e ‘ndranghetistiche, reimpiegando questi fondi in attività economiche lecite. L’inchiesta ha rilevato un sistema di riciclaggio che avrebbe permesso all’imprenditore di acquisire società, immobili di pregio e auto di lusso.
Le accuse mosse contro gli arrestati includono reati di riciclaggio, usura, estorsione, sfruttamento della prostituzione, malversazione di fondi pubblici e persino tentato sequestro di persona, alcuni aggravati dal metodo mafioso. Gli inquirenti parlano di un quadro inquietante, con attività criminali radicate nel tessuto economico della città.
Questa è la terza operazione in pochi mesi che coinvolge il settore della ristorazione a Bologna, un settore in forte crescita che, come spiegato dall‘inchiesta Sofia Nardacchione e Andrea Giagnorio è sempre più al centro degli interessi della criminalità.