Si chiama Vivere A-Metropolitano ed è il primo festival dedicato alla provincia italiana e internazionale. Dietro c’è HPO associazione ferrarese composta da undici giovani architetti che da sempre mantiene un attitudine aperta alla contaminazione approcciandosi all’architettura in modo molto poco classico. E, infatti, il festival oltre ad ospitare alcuni nomi noti del settore, vedi Werner Tscholl, pioniere dell’architettura nell’arco alpino, ha un programma interdisciplinare. Dal 31 marzo al 23 aprile 2025 Ferrara e alcuni paesini del Parco del Delta del Po accolgono, quindi, talk, mostre, tour fluviali e workshop per indagare l’urbanità rarefatta e il paesaggio anfibio della provincia, offrendo una nuova prospettiva su questi luoghi spesso considerati marginali.
„Il termine “a-metropolitano” – si legge – non si limita a indicare una mancanza o una privazione, ma introduce una volontà di emancipazione e indipendenza. Pur considerando lo spazio urbano come principale risorsa e soluzione del vivere contemporaneo, Vivere A-Metropolitano offre uno spazio per azioni e testimonianze sull’architettura, i paesaggi e le idee della provincia, conferendo un nuovo significato a quei luoghi caratterizzati da bassa densità che non corrispondono e non ambiscono alla dimensione della metropoli.“
Spiega HPO: «La provincia non è semplicemente un dato amministrativo, ma la generale appartenenza ad ambiti marginali e diffusi, sospesi tra urbanità e ruralità, in contrapposizione al nucleo denso e dinamico dei grandi centri. Sempre più identificata come come „tutto il resto,“ la provincia di questa rassegna non appartiene all’isolamento di ‘Perché restiamo in provincia’ di Martin Heidegger, e si sottrae al dualismo utopico ed impossibile del locale-globale come indicato da Bruno Latour.»
Il programma coinvolge professionisti e accademici come Studio Albori, realtà nota per l’attenzione alle questioni energetiche e ambientali nel loro intersecarsi con la dimensione dell’abitare quotidiano, il sociologo Giovanni Semi (autore, tra gli altri, di uno dei primi saggi italiani sulla gentrificazione, Gentrification) e la direttrice della rivista Vesper e teorica dell’architettura Sara Marini o Wu Ming 1, autore dell’ultimo Gli Uomini Pesce ambientato proprio tra i paesaggi del Delta del Po. Poi, come già detto, anche Werner Tscholl che terrà una lectio magistralis (mercoledì 2 aprile) e sarà ospite della mostra Grüße aus Südtirol / Saluti dall’Alto Adige (da martedì 1 aprile a Palazzo Tassoni).
Per tutta la durata del festival, inoltre, alcune bacheche pubblicitarie 6x3 lungo le strade statali di Ferrara espongono diverse opere visive. Tra queste, i progetti fotografici di artisti internazionali selezionati attraverso l’open call lanciata da PhMuseum e HPO a tema Vivere A-Metropolitano. I lavori di Aaron Schuman, Alexandra Riba, Jinyong Lion, Ilias Lois, Álvaro Muñoz e Alba Ruiz Lafuente offrono una riflessione poetica e aperta sulla provincia, una celebrazione della noia e del vuoto come spazi densi di possibilità e di spunti per l’immaginazione.