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Venezia (r)esiste: nasce Rete Cinema in Laguna

Produttori indipendenti, associazioni, registi uniscono le forze per una serata (e più) di cinema estivo in Giudecca

Geschrieben von Naadir Sanudo il 22 Juni 2020

Campo Junghans con schizzo

Vota e fai votare! Tra pochi mesi a Venezia e in Veneto ci saranno le elezioni amministrative: è probabile che ciò avvenga a fine settembre. In vista dell’election day sentiremo spesso ripetere l’appello al voto, ma non è di questo che stiamo per parlare. C’è un vota e fai votare che ci riguarda da vicino e si pone molto più nell’immediato, con la speranza che l’estate veneziana appena iniziata sia un’estate di cinema. Il progetto che vogliamo sostenere nasce da una rete ampia di professionisti e appassionatati del grande schermo che opera sotto il nome di Rete Cinema in Laguna. L’obiettivo? È quello di concretizzare l’immagine qui sopra, quella di un cinema all’aperto in Giudecca, in Campo Junghans. L’idea di provare a fare rete attorno alla settima arte è di Gaia Vianello, regista veneziana. Hanno aderito l’associazione Cineclub Venezia, la casa di produzione Ginko Film, l’associazione Venice Call e La Maison du Capitan Bragadin, I-Cine Magazzino del Cinema e Fems du Cinéma. Dal 15 giugno al 15 luglio è possibile sostenere il progetto “Rete cinema in laguna – La Venezia che immaginiamo” sul crowdfunding “competitivo” promosso da Zalab intitolato Cinema Vivo. Questo bando, lanciato dall’associazione di produzione e distribuzione cinematografica veneta, nasce per riportare il cinema nella realtà e nelle comunità dopo la chiusura degli ultimi mesi. Istruzioni per l’uso: dopo l’iscrizione alla piattaforma (qui) si vota il progetto (qui) sostenendolo eventualmente anche con una donazione. I cinque progetti più votati saranno accompagnati con una borsa di sostegno. È così che si potrà concretizzare l’idea di una Venezia, policentrica, focalizzata sulle visioni collettive all’aperto. Rete Cinema in Laguna infatti fa il paio con un altro interessantissimo progetto che sta sorgendo sempre in Giudecca, dal nome Campo Visivo, che prevede il posizionamento di un grande schermo su una chiatta galleggiante. Tipo Pink Floyd, ma più sostenibile. Speriamo vada in porto. Ci sarà poi un’arena per proiezioni cinematografiche all’aperto, promossa dalla Biennale, nell’ambito del programmone, annunciato qui, alcune settimane fa.

Il bisogno di cinema, nasce però anche dal bisogno, condiviso da più parti, di una città diversa, una città nuova. Tutte queste realtà sono già in stretto contatto tra loro: «Siamo convinti che facendo rete si possano davvero cambiare le cose» spiega Gaia Vianello, ideatrice di Rete Cinema in Laguna «e la nostra prima iniziativa simbolica è l’organizzazione di una serata di cinema all’aperto nella seconda metà di agosto, come da tradizione storica delle estati veneziane che tutti ricordiamo. Partendo dal basso e dai luoghi più decentrati, quelli che negli anni hanno stoicamente resistito e hanno mantenuto vivo il tessuto sociale dei residenti, abbiamo scelto proprio Campo Junghans alla Giudecca. Il film scelto è Il terrorista di Gianfranco De Bosio (1965), con Gian Maria Volonté e Anouk Aimée, a ricordarci di un passato non lontano in cui Venezia è risorta nonostante le terribili difficoltà dell’epoca, girato in parte nella location in cui si svolgerà la serata di cinema all’aperto. Vorremmo che questo evento fosse un momento di convivialità ritrovata ed un collante sociale per i cittadini in un periodo di grande incertezza e fragilità ma anche di possibilità nascoste per riformulare la vita della città, e soprattutto ci piacerebbe che fosse un punto di partenza per attivare attorno all’organizzazione di questa serata una rete fatta di persone, associazioni, enti e società che a Venezia si occupano e hanno a cuore la cultura, a partire dal cinema, per coordinarsi e cominciare insieme a formulare nuove idee che rilancino il settore in maniera strutturata e continuativa, partendo dal basso e dai luoghi più decentrati, quelli che negli anni» conclude «hanno stoicamente resistito e hanno mantenuto vivo il tessuto sociale dei residenti».