Zuecca Project rivestirà un ruolo importante durante il periodo della Biennale e offrirà al pubblico ben nove proposte condensate nello spazio di pochi giorni. Curatori e collezionisti dialogano con Alessandro Possati, il fondatore di Zuecca Project per l’allestimento di una serie di mostre che segue il tema di quest’anno, “May you Living in Interesting Time”, all’insegna di uno sguardo verso il futuro partendo dal presente.
Dal 7 maggio si inizia con „D/evolution“ organizzata da Zuecca Project e PhotoPhote alla Scuola Grande della Misericordia. La mostra consiste in una selezione di video che studiano la relazione dell’uomo e della tecnologia con la natura. I lavori sono inseriti nel progetto „2 years project“ dove la visione artistica è messa in dialogo con idee e tecnologie sostenibili presentate da aziende innovative e di design: un modo per unire creatività e pragmatismo nei confronti del cambiamento climatico. Lo stesso giorno a Spazio ridotto Elisabeth von Samson presenterà The Parents Bedroom Show curato da Christian Bauer, direttore artistico della State Gallery of Lower Austria. La mostra nasce da una performance realizzata da von Samsonow in uno spazio pubblico a Monaco di Baviera e documentata dal prestigioso fotografo Jurgen Tellerer nella quale affrontava la tensione tra sfera pubblica e privata. “Non abbiamo storia della performance senza la presenza dei fotografi” ammette Elizabeth ed è da questo punto che vuole partire: la documentazione fotografica si mette in dialogo con la performance in un esperimento di riconfigurazione di tempo e spazi che ambisce a far diventare l’atto performativo eterno.
Il 9 maggio l’artista Warren Neidch aprirà al pubblico “Rumor to Delusion” nella sede di Zuecca Project Space, una serie di lavori tra installazioni neon e video indagheranno il tema della post-verità nella era digitale, le fake news e l’isteria mediatica di massa della vita americana. La sera dalle 19 eseguirà una performance dal titolo “Scoring the Tweets” che avrà come protagonista i tweet eliminati dal account di Donald Trump.
Quasi a farlo apposta lo stesso giorno inaugurerà Hillary. The Hillary Clinton emails, al Despar Teatro Italia, una mostra personale dell’artista e poeta Kenneth Goldsmith a cura del duo Francesco Urbani ragazzi, già visti precedentemente insieme a Zuecca Project con Jonas Mekas nel 2015. Goldsmith, di cui ricordiamo il suo brillante libro “Wasting Time on the Internet”, riflette sulla commistione tra spazio pubblico e privato nell’epoca della digitalizzazione di massa rendendo accessibili le 60.000 mila mail recuperate sul server di Wikileaks sul caso dii Hilary Clinton del 2009 riprese come scandalo mediatico durante la campagna elettorale del 2016 e che portò il popolo americano a dubitare della Clinton e di conseguenza alla vittoria di Trump. La mostra, collocandosi al secondo piano e nella lobby del teatro, ricrea attraverso un’installazione ambientale alcuni arredi dello Studio Ovale della Casa Bianca vicino alla quale saranno messe a disposizione le mail al pubblico sia in una pila di fogli sia in forma consultabile. Inoltre verrà attivato il cinema del Teatro con una selezione di 17 artisti visivi programmazione dalle 6 alle 7 di sera. Sempre il 9 maggio aprirà al pubblico la mostra Encores che viene definita come un concerto. Sarà realizzato all’interno del Teatro Goldoni e vedrà una serie di nomi dei grandi della contemporaneità: Saâdane Afif, Hsia-Fei Chang, Pierre Huyghe, Yutaka Makino, Jonathan Monk, Annina Larsson / Satch Hoyt e Anri Sala. Ciascuno realizzerà un intervento sonoro all’insegna dell’Encore, cioè alla performance ripetuta dall’artista sotto richiesta del pubblico dopo la sua esecuzione (comunemente detto “bis”).
Si cambia data e, a partire dall’11 maggio, in un momento dove la volontà femminile si fa sentire più che mai, Palazzo Benzon ospiterà ”She persist“ mostra 20 artiste donne con pratiche diverse con il fine di valorizzare pratica di ribellione e celebrazione tutta al femminile. Curioso sarà il film prodotto dalla Heist Gallery con la presenza dell’attivista/attrice Rose McGowan, protagonista mediatica del movimento #metoo che ha intasato le nostre bacheche di Instagram e Twitter in questi ultimi anni.
Il curatore e collezionista Walter Vanhaerents celebra il ricordo dell’artista James Lee Byars con “The death of James Lee Byars”. Il suo ultimo luogo di riposo, una camera mortuaria d’oro, sarà presentata all’interno della Chiesa di Santa Maria della Visitazione e sarà accompagnata dal musicista libanese Zad Moultaka con l’installazione sonora “Vocal Shadows”. Quest’ultima consiste in 16 speakers che suoneranno un coro funebre tratto ispirazione dai Libro dei morti egiziano, in un tentativo di realizzare il desiderio postumo di essere seppellito davanti alle piramidi.
Che dire, prendete l’agenda e segnatevi gli eventi, questa edizione inizia ricca e siamo solo all’inizio!