“L’indie del vicino è sempre più verde”. Siamo stati abituati così: per anni, la musica indipendente italiana ci ha fatto schifo. Impossibile reggere il paragone con l’estero (“il vicino”, s’intende). Oggi, anche l’esterofilo più incallito é costretto a convenire sul fatto che negli ultimi tempi c’è tanta musica italiana “underground” meritevole, sia essa sperimentale, psichedelica, rumorista. O dream pop. Stasera, Napoli risuonerà come la capitale italiana di riverberi, riff jangle e delay: eterei, velatamente elettronici, con le due voci femminili e il batterista in piedi, i Be Forest vi faranno sognare come fosse di nuovo il 1990.
Written by Noise Annoys