Un caleidoscopio di suggestioni si affastellano e mi affiorano alla mente quando penso alla scena musicale fiorentina: Franco Falsini, “frecce avvelenate sul comitato disastri”, la copertina di “Freiheit fuer die sklaven” dei Pankow disegnata da H.R. Giger, “ti infilo quattro dita nel culo”, Piero Umiliani che si esibisce per i soldati americani durante la guerra, il centro di didattica musicale Tempo Reale di Berio, il Tenax degli anni ‘80 con Nico e Lounge Lizards.
Una rassegna come Disconnect code (frutto della collaborazione tra Disco_nnect music, Musicus Concentus e Carhartt WIP) si pone idealmente in continuità con certe esperienze pregresse di ricerca e sperimentazione presenti nel DNA cittadino, più di quello che si possa pensare. Se poi si ha a disposizione un auditorium come la Sala Vanni, famigerata in tutta la nazione per la sua eccellente acustica, per i suoi affreschi e per la magnificenza del chiostro di S. Maria del Carmine, più quattro act del genere, si va decisamente a colpo sicuro.
Dopo le performance di Drew McDowall, ex membro fondatore dei Coil in tour con “The Third Helix”, la psichedelia torrida di Sun Araw e la doppietta da urlocon il titanico duo composto da William Basinski e Lawrence English con il live “Selva Oscura”, stasera gran finale al Teatro Puccini con gli scenari sci-fi degli Amnesia Scanner e il capo di casa Posh Isolation, Croatian Amor. Chiusura di cartellone degna di quattro live imprescindibili.
Written by Francesco Augelli