In Australia, si sa, il rapporto con le droghe e con la musica è un po’ nostalgico, per non dire anacronistico. Tash Sultana, qualche anno fa, ha pensato bene di mangiare una pizza con una dose un po’ sovradimensionata di funghetti allucinogeni. Il trip non è stato dei migliori. Da allora non si è praticamente più ripresa. O meglio: si è ripresa del tutto dopo sette mesi di depressione e sbalzi di umore. Una volta uscita dal tunnel, ha ripreso in mano la chitarra, sua passione fin dai tempi delle scuole elementari, mettendo in piedi una one-woman-band a suo nome. Come la maggior parte dei suoi connazionali contemporanei, il punto di partenza è il folk-rock psichedelico, ma la ventitreenne di Melbourne d’origine maltese, grazie ai suoi loop e a un gusto molto eclettico, con l’EP Notion del 2017 e l’esordio lungo “Flow State” (realizzato con lo zampino di Anderson .Paak), si è distinta tra i fenomeni australiani più intriganti, non solo dalle sue parti. Synth, beat box, chitarra, voce black graffiante e sensuale. Dal vivo aspettatevi un’esibizione all’insegna del multitasking più estremo.
Written by Piero Merola