Di Steve McCurry si conosce bene la capacità di cogliere l’attimo irripetibile di una quotidianità dal sapore eroico, di raccontare storie capaci di scavare nella sensibilità dell’osservatore.
Nel caso della Mostra “Cibo”, questo desiderio di trasfigurare la storia minima nell’universale di un racconto dai toni epici, si ritrova in modo efficace. Ogni foto (80 sono le immagini che la compongono) è un paradigma; vale per le figure commoventi che consumano il pasto nella solitudine o nel dolore, come per i frammenti di mercati in cui i pesci, la frutta o le spezie varcano la soglia dello sguardo e si fanno odori, suoni, sapori, partecipazione emotiva a una realtà che, nelle differenze, ci riporta all’uguaglianza di esseri umani che condividono un pezzo di storia, di mondo, di vita.
Written by L.R.