Partire per un viaggio fotografico verso Est pur rimanendo in Italia, è possibile grazie a SINestESIA – Fotografia Contemporanea dell’Est Europa presso la QR Photogallery di Bologna. A cura di Jana Liskova, le fotografie sono di Andrej Balco, Valeriy Bukhnin, Alessandro Padalino, Benedetta Ristori, Alessandro Treggiari e Marietta Varga e Oksana Yushko.

Tra paesaggi onirici e architetture imponenti, emerge una parte d’Europa che prova ad allontanarsi dagli stereotipi nostalgici legati a importanti e recenti avvenimenti storici come la rivoluzione del 1989 e la dissoluzione dell’URSS. La mostra nasce, infatti, dalla volontà di raccontare un territorio in continua trasformazione e in cerca di riscatto. Ma si può fotografare la nostalgia? Pare di sì! SINestESIA è un viaggio discreto che mette a confronto due approcci diversi ma complementari: quello dei fotografi italiani più documentaristico, e l’altro degli esteuropei, più nostalgico e legato ai luoghi d’origine.

Il titolo della mostra fa riferimento esplicito all’associazione di più sensazioni appartenenti a sfere sensoriali. Le fotografie di Marietta Vaga (Siófok, Ungheria, 1992), dalla serie My Town Siófok II (2017) diventano così occasione per assaporare la surreale discrezione dei colori pastello e la sottile geometria degli spazi di un piccolo paese ungherese. Come lei anche il russo Valeriy Bukhnin (Tambov, Russia, 1976) ti catapulta all’interno di atmosfere sospese e pure come la neve che copre i paesaggi fotografati, quelli della sua infanzia. Il viaggio continua con Andrej Balco (Pezinok, Slovacchia, 1973) che abbandona i paesaggi naturali per immergersi con ironia nell’architettura urbana caratterizzata dai blocchi abitativi costruiti durante il periodo sovietico in Slovacchia. Oksana Yushko (Kharkov, Ucraina, 1975) nel progetto Toilers By the Sea narra con ironia e sguardo antropologico l’estate ucraina nel mare di Azov dove lei stessa durante l’infanzia ha trascorso le sue vacanze.

Alessandro Padalino (Foggia, 1983) coglie dell’Est il contrasto tra la presenza umana, sempre più isolata e l’imponente architettura urbana che sembra prevalere sulla piccolezza della prima. Il viaggio ci conduce poi nelle immagini granulose in bianco e nero (le uniche presenti in mostra) di Alessandro Treggiari (Foggia, 1974) che trasmettono una visione sfuggente e solitaria e spettrale tra vagoni di treni e stazioni di autobus, e in quelle di Benedetta Ristori (Firenze, 1988) che ha trovato tale dualismo nella quotidianità discreta ricca di simboli storici di alcuni paesi dell’ex cortina di ferro.
Inaugurazione: 22 novembre 2019, ore 18:00