Il gioco è una cosa seria, come sanno bene i bambini, ed è ragionando profondamente attorno al gioco che si sono realizzati in ambito metropolitano alcuni laboratori performativi, otto per la precisione, facendo convergere l’esperienza di cinque tutor professionisti e gli stimoli di studenti, artisti, bambini. Nel lato B della Giudecca il collettivo Extragarbo ha creato un momento (anzi due) di restituzione pubblica di questi lavori che si trasforma in una mini-maratona di eventi in rapida sequenza. Il duo formato da Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Mara Oscar Cassiani, Piersandra di Matteo e Stefano Tomassini sono i “tutor” che hanno collaborato alla finalizzazione dei progetti. Le fasi embrionali si sono svolte tra Combo, C32 performing art space, V-A-C Foundation, Argo 16 e la Cooperativa Sociale Il Cerchio.
PROGRAMMA
VENERDÌ 6 DICEMBRE | dalle 19
Il Ginnasio delle Perle di Vetro | Jabberwockyz | 45′
Performance di Edoardo Lazzari, Guillermo de Cabanyes, Veronica Franchi e Simone Capoferri con Guillermo de Cabanyes, Silvia Ciancimino e Alessandro Rilletti per per un numero limitato di spettatori.
Analizzando l’idea di gioco come elemento permeante della società, una serie di esercizi rituali vengono attivati dai performer riconducendo il gioco umano ad assunto simbolico. In scena ci sono due performer e pochi oggetti in un’area di gioco definita ma non definitiva.
Rovinati | Extragarbo | 50′
di Cosimo Ferrigolo e Leonardo Schifino con Cosimo Ferrigolo, Andrea Ronen, Riccardo Santalucia e Leonardo Schifino.
Rovinati è uno stato mentale condiviso dai soggetti coinvolti in una serie di incontri e pedinamenti, avvenuti a Venezia nel dicembre 2018. Peter è il protagonista assente.
Repeating Eutrophia | Collettivo Confluenze | 40′
di e con Anja Dimitrijević, Laura Santini e Lucrezia Stenico, direzione artistica: Anja Dimitrijević, drammaturgia Laura Santini e Lucrezia Stenico, sound Sviatoslav Avilov, vide Laura Santini, costumi Andrea Bertazzon e Alessandra Varisco.
Protettrici di una laguna in continua erosione, le barene sono fragili barriere minacciate da fenomeni invasivi. Sono luoghi di resilienza messi a rischio sempre più anche dal processo di eutrofizzazione. Autodistruzione, portata da una floridezza eccessiva, riflesso di analoghe dinamiche in atto nella società dell’abbondanza e del consumo che li ha modificati. La ricerca sugli ecosistemi che viene portata avanti dal Collettivo Confluenze, riflette sullo spazio come materia da indagare e traslare. In scena, la condizione eutrofizzata viene trasportata dall’ambiente lagunare e traslata nella prospettiva critica su una società che sta consumando, in maniera spropositata, anche sé stessa.
Call Monica | 50′
di Barbara Bordoni, Est Coulon, Gaia Ginevra Giorgi, Alessandra Grieco, Theresa Maria Schlichtherle.
Un’indagine sullo sguardo come costruzione e vettore di potere. Supportat* dallo studio teorico e critico della scena performativa legata al femminismo postumano, e dalla lettura di autrici e autori come Donna Haraway e Judith Butler, Paul Auster, Michel Foucault e Mark Cousins, Call Monica vuole sfidare e sconvolgere per un breve momento un campo dell’esperienza quotidiana che viene dato per scontato.
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SABATO 7 DICEMBRE | dalle 18
Se le regole non sono usate per governarci | Nuvola Ravera
Una missiva personale è stata letta in un museo di arte contemporanea X durante un’inaugurazione Y. Il formato della lettera attraverso il campo dell’opera si è fatta momento di denuncia riguardo le condizioni psicologiche e materiali dei lavoratori dell’arte. Si è data particolare attenzione alla prospettiva femminile cercando una chiave d’accesso al giardino opaco di una psiche sopraffatta rivolgendosi a un destinatario non noto. Lo scorrere delle parole fa riferimento come monito ad un doloroso senso di spaesamento rispetto a sistemi di recinzione culturale, amministrativa e artistica. Il contenuto epistolare in questo contesto si apre a diverse interpretazioni per creare altro immaginario, destrutturare la dimensione intima del carteggio attraverso una sovrascrittura dei suoi contenuti con un filtro psicoterapeutico o speculativo-teorico che permetta uno spazio fisico per l’orazione.
OH MY GHOST! | 40′
di Rooy Charlie Lana, Margherita Giraldi, Giulia Zulian, Alessandra Grieco, Vincenzo Grasso, Davide Arban, Filippo Soffiati, con il supporto di Centrale Fies.
Nebulizzare qualsiasi definizione/ chi siamo/ da dove veniamo/ cosa facciamo / la fragilità delle
prime volte/ necessità dell’incertezza/ rivendicare il diritto all’opacità/ difficoltà/ non comprensione totale dell’altro/ sogno
diurno/ iperoggetti/ la materia opaca produce ombra/ ombre immobilizzate dalla luce/ non siamo temporalmente situati/
fondo complesso/ transumanza dalla condizione biologica verso quella fantasmatica/ moto senziente e
perennemente attivo/ prossimità all’immobilità che precede il salto.
24H | Miami Safari | 40′
di Matias Julian Nativo, Alessia Prati e Francesca Filisetti.
Spiritualized, Run / I Want You, Cover vinile 12″, 5 agosto 1991 UK youtu.be/UmyUhimWUxU
Tutorial | Avatāra | 40′
concept, drammaturgia, regia: Teresa Cavallo, Irene D’Alò, Michele Marchiani sound designer: Michele Marchiani voce: Manuel Marrese
performer: Carlo Genova, Teresa Cavallo set designer: Federica di Paolo, Irene D’Alò coreografia: Teresa Cavallo Durata 40 minuti.
Tutorial è un set di sperimentazioni, pratiche e istruzioni volte ad attuare un processo di metamorfosi, un dispositivo attraverso cui indagare le turbolenze della materia.
Written by Joe Versalis