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Tue 26.01 2021 – Sat 06.03 2021

Joachim Schmid: Photoworks

Where

P420
Via Azzo Gardino 9, 40121 Bologna

When

Tuesday 26 January 2021 – Saturday 06 March 2021

How much

free

Già attivo sulla scena tedesca dal 1980 come critico di fotografia, saggista ed editore, Joachim Schmid (Balingen, 1955) nel 1982 fonda Fotokritik, una rivista completamente autoprodotta che diventa da subito veicolo per la divulgazione delle sue teorie.

La sua riflessione si rivolge non verso la fotografia cosiddetta d’autore, bensì verso tutto ciò che è “lasciato fuori” e che quindi non è e non aspira ad essere fotografia “d’arte”, verso quella fotografia che si manifesta quando milioni di fotocamere producono miliardi di fotografie, e ne indaga, in maniera pionieristica, i tanti significati nascosti.

C’è stato un tempo in cui si usavano le fotografie. Non le fotografie come immagini, come files, da mostrare e scambiarsi sullo smartphone, ma fotografie vere e proprie, stampate, su carta, oggetti con un corpo, con un peso, che si potevano prendere in mano, accarezzare, baciare, strappare. Schmid comincia nei primissimi anni ’80 ad interessarsi alla massa di fotografie che la cultura popolare genera per un’infinità di scopi, nessuno dei quali artistico, e in particolare alla fotografia come oggetto, con il suo spessore, con un fronte e un retro. Le raccoglie ovunque sia possibile, nei mercatini, per strada, le richiede a chiunque abbia fotografie di cui potrebbe volersi liberare.

Una raccolta sistematica senza scopi scientifici o catalogatori ma con il solo intento di far emergere l’enorme potenziale nascosto che le fotografie portano con sè. Comincia da subito a dedicarsi (1982) ad uno tra i suoi progetti più vasti, Bilder von der Strasse (Fotografie dalla strada), che comprende tutte le fotografie che ha potuto raccogliere in luoghi pubblici in un arco di tren’anni. Trovate una dopo l’altra, archiviate e catalogate con un numero progressivo e l’indicazione di quando e dove siano state trovate, l’opera è un monumentale museo di immagini in bilico tra il contenuto che hanno conservato e quello che hanno perduto, scartate, perdute, gettate, andate a un passo dall’essere definitivamente dimenticate. “Tutto quello che so di loro è il luogo e la data del ritrovamento, il resto è immaginazione” (Joachim Schmid).

Written by L.R.