Il progetto di Voyage that never ends parte da una scommessa: riascoltare in una sala da concerto quella che è probabilmente la composizione di maggior rilievo per contrabbasso solo. Che però, nonostante le centinaia di performance da parte di Stefano Scodanibbio, non era mai stata trascritta in una notazione precisa, cosa complicata oltretutto dall’unicità delle tecniche strumentali usate dal musicista. Dario Calderone iniziò ad apprendere il brano direttamente da lui, ma la sua scomparsa ha lasciato il processo di tra-dizione incompiuto, e ha dovuto perciò proseguire il processo di “ricostruzione” dell’ultima sezione del brano confrontando diverse registrazioni audio e video eseguite dall’autore.
Written by L.R.