C’è sempre qualche buona ragione per andare a sentire – e vedere – un live di Jerusalem In My Heart. Il duo libano/canadese torna per il terzo autunno di fila a Roma e, che l’abbiate già visto o no, il suo set audio/video (che verrà ospitato dall’auditorium dello Spin Time Labs) resta un’occasione preziosa per assistere a uno dei progetti, e degli act, più originali e affascinanti che girano da queste parti: Radwan Ghazi Moumneh alle parole e musica, Charles-André Coderre agli imprescindibili proiettori analogici che accompagnano e completano con immagini in 16mm le storie rievocate dall’artista libanese. Tra le ragioni c’è sicuramente il fatto che ogni live di JIMH è un’esperienza immersiva e visionaria diversa, anche all’interno dello stesso tour. La ragione più importante per esserci stasera, però, forse è proprio l’attualità e l’urgenza del linguaggio di JIMH: suono e immagini che parlano di contaminazioni, di passato e contemporaneità, di mondi diversi che si incontrano su una dimensione comune tanto ipnotica quanto piena di contrasti meravigliosi.
Written by Chiara Colli