Il mattone, questo sconosciuto per la generazione anno zero che ha fatto i conti col vivere tutte le città del mondo. Discutendo se sia un bene o un male, si corre il rischio di scivolare nel pantano del punto di vista, ma c’è poco da filosofeggiare quando, dalle colonne della cronaca, casa fa tragicamente il paio con emergenza. Parte proprio da questo campanello d’allarme “My house is a Le Corbusier”, il progetto ideato da Cristian Chironi, vincitore di una borsa di studio elargita dalla fondazione omonima, che permetterà all’artista di volare in dodici nazioni in qualità di inquilino delle opere abitabili firmate dal celeberrimo architetto. Da Marsiglia a Buenos Aires, da Baghdad a Mosca, Chironi proverà sulla propria pelle le differenze di codici e linguaggi che si celano dietro il sofisticato costruire del padre del funzionalismo, senza tacere aspetti che emergono dalla quotidianità, come rifarsi il letto o preparare un caffè. A Bologna, nel Padiglione dell’Esprit Nouveau, dopo una settimana di lavoro solitario, il pubblico potrà andare a visitarlo su appuntamento (tel. 349 4634730, dal 14 al 22 gennaio) e in seguito, durante Arte Fiera (23-25 gen), accedere nella residenza liberamente. Ovviamente c’è lo zampino di MAMBo e Xing: e chi altri sennò?