Indian Wells possiede il talento speciale di saper toccare le corde giuste nell’animo dell’ascoltatore con una personalissima miscela di Idm, ambient e club music. Con il suo album di debutto “Night Drops” (2012) e con il suo seguito “Pause” (2015), usciti entrambi per Bad Panda, inizia a imporsi come uno dei più interessanti artisti elettronici italiani per le coinvolgenti qualità atmosferiche e riflessive delle sue produzioni.
“Where The World Ends“, il terzo album, uscito nel 2017 per l’etichetta losangelina Friends Of Friends, è la sua definitiva consacrazione: la sua techno emotiva e pulsante gli vale un caloroso consenso presso le più importanti testate del settore a livello internazionale e inizia a suonare ovunque in Europa. Gli fanno seguito due ep: “Phase Transitions“, edito nel 2018 sempre da Friends Of Friends”, e “New Ruins” (2020) che lo vede esordire su Mesh, la label di Max Cooper.
Questa estate è uscito il suo atteso quarto album, “No One Really Listens To Oscillators“, che esplora il concetto di “incompiuto”, sia in relazione a se stessi che all’arte e all’ambiente circostante. Gli intensi tappeti sonori a cui ci ha abituati Indian Wells si fanno ancora più mistici e coinvolgenti, sposandosi alla perfezione con la decisa e cavalcante batteria acustica che accompagna anche i suoi nuovi live.